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Il caso bolognese, che cosa c’è dietro la richiesta di abiura ai nuovi renziani (sindaco incluso)

Il caso bolognese va al di là del cortile di casa e dietro l’abiura chiesta ai nuovi renziani c’è il tentativo della vecchia guardia del Pd – che ha qualche insuccesso da farsi perdonare – di mettere in difficoltà il sindaco Merola, che di recente ha abbandonato le sponde bersaniane per avvicinarsi a Renzi – Ma il linciaggio morale ricorda tempi tristi

Il caso bolognese, che cosa c’è dietro la richiesta di abiura ai nuovi renziani (sindaco incluso)

Dopo una lunga e gratificante esperienza parlamentare (1983-1996) come senatore indipendente eletto nelle liste del Pci e poi del Pds, da allora sono soltanto un curioso osservatore del tortuoso sviluppo/inviluppo della cultura politica del Partito democratico. In quest’ultima veste, ma con i ricordi di allora, mi ha sorpreso (direi culturalmente irritato) la inopinata intervista che il parlamentare europeo Salvatore Caronna, da tempo scomparso dalla scena politica, ha rilasciato all’edizione bolognese di “La Repubblica” mercoledì scorso 21 agosto. Capisco che il rientro sulla scena politica del Caronna richieda il ricorso a parole forti, ma l’ accusa di “abiura” che il medesimo rivolge ai nuovi renziani va ben oltre un legittimo dissenso su di una linea politica, per ricorrere ad un linguaggio che trasuda soltanto disprezzo e condanna morale dell’avversario più importante “neo renziano” il cui nome (Merola) viene prudentemente taciuto per non ingenerare il sospetto che lo si voglia sostituire alla guida del comune di Bologna. 

Vero è che passare alla accusa moralistica è più facile che non faticosamente e culturalmente rendersi conto delle ragioni degli altri. Ricordo che a suo tempo votai in Senato a favore della guerra in Iraq, ma nessuno dei dirigenti nazionali del Pds mi disprezzò con condanna morale, tanto che fui ricandidato e rieletto. Poco male se il caso di Bologna si risolvesse in un confronto politico dai toni che non condivido, ma purtroppo l’accusa morale dell’avversario rende inconsapevolmente ciechi sul proprio passato molti dirigenti di un partito che i conti con il proprio passato non ha ancora fatto compiutamente. 

Nel caso di Bologna quando mai i dirigenti politici della sinistra (Caronna compreso) ci hanno spiegato le ragioni politiche dei disastri recati alla amministrazione comunale degli ultimi quindici anni associati ai nomi di Guazzaloca, Cofferrati , Delbono? Di queste consuete autoassoluzioni il confronto Merola – Caronna (tramite il Renzismo) è un esempio significativo. Da un lato vi è chi (Merola) tenta di comprendere le ragioni delle recenti sconfitte senza chiamarsi fuori dalle responsabilità di tali insuccessi e chi (Caronna) in modo serafico denuncia che “Renzi rappresenti un modello superato, vecchio. Che rappresenti modalità di fare politica degli ultimi vent’anni”. Sic ! 

Ora, vent’anni fa Renzi non esisteva. Da venti anni l’onorevole Caronna fa politica; non viene in mente al serafico Caronna che anche lui da venti anni fa politica con un “modello superato” ? Se sì, come intende superarlo ? Ci può dire il Caronna dove ha puntualmente sbagliato affinché sia chiaro ove intende mettere le mani per realizzare “Un partito organizzato, di sinistra…..”. Se si auspica una nuova “cultura politica propria” quale era la cultura politica di prima su cui riflettere? Una dirigenza vittima degli opinionisti? Suvvia siamo politicamente seri ed avvertiti quando si chiede agli elettori quanto di più prezioso: la fiducia. Sono domande banali che un potenziale elettore rivolge ai supposti dirigenti che ambiscono a chiedere la fiducia politica sui loro comportamenti passati e promessi sul futuro. Ma io non chiedo abiure, ma soltanto modestia, riconoscimento dei propri errori e rispetto delle opinioni altrui. Chiedo la luna ?

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