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I venti di crisi azzoppano Milano e affossano le banche

I listini europei chiudono contrastati ma Piazza Affari archivia la seduta in ribasso del 2% con spread in rialzo – Unicredit -3,6%, Banco Bpm anche peggio – Utility nel mirino

I venti di crisi azzoppano Milano e affossano le banche

L’incertezza politica travolge Piazza Affari, che oggi perde il 2,03% e scende a 21.641 punti, frenando anche gli altri listini europei, contrastati nel finale. Madrid -0,56%; Parigi è piatta; positive Francoforte +0,25% e Londra +0,19%. 

Nonostante il tentativo del premier Giuseppe Conte di mandare messaggi rassicuranti sul futuro del governo e l’argine del Quirinale, i mercati girano le spalle all’Italia dopo i recenti acquisti e gli investitori approfittano del momento apparentemente critico per andare all’incasso. In parallelo piovono vendite sui titoli di Stato e lo spread fra decennale italiano e tedesco risale a 192,6 punti base, +4,28%, dopo aver oltrepassato in seduta i 200 punti, mentre il rendimento del Btp 10 anni si riporta a 1,6%. Il prezzo più alto all’incertezza viene pagato dai titoli delle banche e delle utility, reduci da una serie di sedute positive: Banco Bpm -6,03%, Ubi -4,48%, Unicredit -3,66%; Mps -5,79.; Terna -4,15%, Enel -4,13%, Snam -3,97%, Hera -3,44%. Tra gli altri è pesante Telecom, -2,96%.

Praticamente solo Stm +2,29% è positiva fra le blue chip. Timido segno più per Moncler +0,05%. 

Il cielo italiano si tinge di rosso, mentre Wall Street parte con il piede giusto, con i titoli tech trascinati da Microsoft (+1,2%), che ha chiuso, con la trimestrale di ieri, un anno record, polverizzando le previsioni. La creatura di Bill Gates ha toccato in avvio un nuovo record (140,67 dollari) e sta consolidando la sua capitalizzazione ben oltre i mille miliardi di dollari. Piccoli movimenti per BlackRock, prima società di investimento al mondo, che ha deluso le stime degli analisti sugli utili trimestrali, registrando un calo dei ricavi da consulenza sugli investimenti e prestito titoli, e un aumento dei costi. Il presidente Donald Trump torna intanto in pressing sulla Fed, per un taglio dei tassi nella riunione del 30 e 31 luglio, mentre si ridimensionano le probabilità che Jerome Powell attui una sforbiciata dello 0,5%. Le scommesse erano salite, a seguito delle dichiarazioni di ieri del presidente della Federal Reserve di New York, che oggi però ha corretto il tiro. I prezzi dei Treasury viaggiano infatti in calo proprio in ragione di questa altalena nelle aspettative. L’euro-dollaro risulta in retrocessione e si muove in area 1,121. Se le scelte della Fed possono indebolire il biglietto verde, l’attesa di nuove mosse espansive da parte della Bce nella riunione del 25 luglio trattiene la moneta unica, che s’indebolisce anche nei confronti del franco svizzero, toccando i minimi da due anni, a 1,102.

Il petrolio rallenta, dopo la risalita a seguito delle tensioni in Medio Oriente. Al momento il Brent guadagna lo 0,34%, 62,14 dollari al barile; il Wti perde lo 0,14%, 55,22 dollari al barile. 

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