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I dividendi pesano sulla Borsa: il taglio dell’Iva non la scalda

Lo stacco cedole per 7 blue chips pesa sul Ftse Mib che perde circa l’1% : pagano soprattutto le utilities – In controtendenza Interpump e Inwit, che entrano nel paniere dei 40 principali titoli della piazza milanese – In rosso anche le altre Borse europee

I dividendi pesano sulla Borsa: il taglio dell’Iva non la scalda

Parte in rosso la settimana dei listini europei, che archiviano una seduta condizionata dai nuovi focolai di Covid in Germania e dall’espandersi dell’epidemia a ritmi impressionanti nel resto del mondo. Sulla Borsa di Francoforte, -0,75% pesa anche il nuovo crollo di Wirecard, -45,7%, dopo che il cda ha ammesso che 1,9 miliardi di euro in bilancio “molto probabilmente non esistono”, un fatto clamoroso che ricorda il crac Parmalat e che assesta un duro colpo alla credibilità tedesca.

Piazza Affari cede lo 0,71% e scende a 19.478 punti base, penalizzata dallo stacco cedole di molte blue chip e che impatta sull’indice principale per lo 0,31%. Si tratta di Snam (-5,94%), Terna (-6,07%), Leonardo (-3,05%), Exor (-0,86%), Poste (-1,78%), Stm (-2,11%), Telecom Italia (-0,05%). A proposito di quest’ultima, il premier Giuseppe Conte sostiene che il rafforzamento della quota dello Stato tramite Cdp fino al 25%, per consolidare il progetto di realizzazione di una rete unica in fibra ottica in Italia, come proposto da Beppe Grillo, “è una buona idea, è uno dei percorsi che stiamo valutando anche se non posso dare ora soluzioni concrete”. 

Da segnalare il debutto pirotecnico di Interpump +6,25% e Inwit +3,02% sul Ftse MIb. Fra i maggiori rialzi del giorno anche Diasorin +1,97% e Amplifon +1,93%. Fca si apprezza dell’1,66%, in attesa dell’annuncio del via libera governativo al prestito garantito da 6,3 miliardi. Atlantia cede l’1,99%, fiaccata dai tempi della decisione sulle concessioni che “arriveranno al più presto”, per Conte. Banche in calo con Mediobanca -2,88% e Ubi -1,84%. A giorni dovrebbe arrivare la pronuncia della Consob sull’Ops di Intesa (-0,14%).

La seduta è debole a Parigi -0,62%; Madrid -0,92%; Londra -0,76%. Volatile Wall Street, che è partita in rosso, poi ha cambiato segno un paio di volte e ora si muove in leggero rialzo. A fare da traino è il Nasdaq, grazie a titoli come Apple (+1,7%) che tratta intorno ai massimi storici nonostante la chiusura di numerosi negozi.

Il clima resta complessivamente incerto, sensibile alle notizie Covid e a quelle macro. In Europa sale a giugno la fiducia dei consumatori in: +4,1 punti, nella zona euro (portandosi a quota -14,7 punti); +3,9 punti nella Ue (-15,6). Lo dice la Commissione europea, segnalando che, pur restando al di sotto della media di lungo termine (-11,1 punti nella zona euro e di -10,5 punti nella Ue), la stima flash indica che continua la ripresa dell’indice riscontrata a maggio. D’altra parte però il vice presidente della Bce, Luis de Guindos ricorda che “l’eurozona sta sperimentando una contrazione senza precedenti. Dopo il brusco calo del -3,6% per il Pil in termini reali nel primo trimestre, una contrazione ancora più marcata è prevista nel secondo trimestre, pari a -13%”. Un rimbalzo è atteso nel secondo semestre, anche se “la velocità e l’ampiezza del recupero sono estremamente incerti”.

L’oro resta quindi vincente e tratta intorno a 1773 dollari l’oncia, ai massimi dal 2012. Si muove in verde anche il petrolio. Il contratto Brent scadenza agosto 2020 vale 42,61dollari al barile (+1%).

Sul mercato valutario l’euro si rafforza contro il dollaro, con il cambio  intorno a 1,125.

La carta italiana è ben comprata. Lo spread fra Btp e Bund 10 anni scende a 176 punti base (-2,89%) e il rendimento del decennale italiano arretra a 1,28%.

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