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Groupon raggiunge la soglia dei 115 milioni di utenti

Il numero di iscritti al sito di acquisti è aumentato, in tutto il mondo, più del 90% dalla fine del 2010. Ora c’è attesa per la quotazione in borsa, entro la fine dell’anno. Il volume d’affari del portale è di 644 milioni di dollari. Ma per quanto la domanda cresca, non sono poche le critiche da parte dei commercianti.

Groupon raggiunge la soglia dei 115 milioni di utenti

Il sito di “e-commerce” Groupon, che propone delle riduzioni importanti (fino al 70%) grazie a un sistema di “pacchetti” che toccano molteplici settori (dal turismo al beauty care), ha raggiunto i 115 milioni di membri. In sei mesi, Groupon ha più che duplicato il numero degli utenti: erano 50,58 milioni a fine 20101.

L’ascesa delle registrazioni è cominciata nel primo trimestre 2011, con un aumento del 64% a 83,1 milioni. Nel secondo trimestre dell’anno è cresciuto ancora del 38% raggiungendo i 115 milioni. Fondato a ottobre 2008 a Chicago da Andrew Mason, la giovane società americana prevede l’entrata in borsa entro la fine dell’anno, per finanziare la sua crescita esponziale.

Il documento rilasciato da Groupon alla Securities & Exchange Commision, l’organismo federale americano incaricato di regolamentare e di controllare i mercati finanziari, riporta una cifra d’affari di 644,7 milioni di dollari di ricavi lordi nel primo trimestre 2011 – chiusosi a fine marzo – contro i 44,2 milioni di dollari dello stesso periodo nello scorso anno: è una moltiplicazione di circa 15 volte. Groupon ha però registrato una perdita netta di 146 milioni di dollari nei primi tre mesi del 2011, dovuta principalmente a grandi spese di marketing, per un valore di circa 208 milioni, di cui 180 milioni destinati al marketing online.

Ma ora che i nuovi clienti si sono presentati in massa si tratta, per il leader degli acquisti di gruppo online, di affrontare critiche che crescono tanto rapidamente quanto la sua cifra d’affari. Alcuni commercianti si sono lamentati di commissioni troppo alte o di prestazioni che non corrispondono ai patti. Un altro problema per Groupon è l’assenza di fidelizzazione dei clienti, che spesso frequentano lo shop online solo per approfittare di un singolo sconto. Diventa così più difficile trovare dei partner con cui realizzare operazioni remunerative.

Secondo uno studio dell’università americana di Rice, Texas, pubblicata a settembre 2010 e realizzata su 150 commercianti che hanno lavorato con Groupon, il 66% delle operazioni sono risultate positive e il 30% non hanno generato proventi. Quindi il 42% non ha voluto ripetere l’esperienza. Groupon invece afferma sul suo sito che il 97% dei partner commerciali chiedono di rinnovare gli accordi. Quali siano i dati più veritieri non è dato sapere, ma sulla domanda non ci sono dubbi: gli utenti continuano a chiedere le offerte e a pagarle.

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