Condividi

Grillo smentisce l’appoggio a governo tecnico ma l’ipotesi di un governo Cancellieri guadagna spazio

Di fronte alla giungla dei veti e dei controveti l’ipotesi di un governo tecnico con l’incarico di fare la riforma elettorale prima di tornare al voto guadagna terreno e il nome più gettonato per la sua guida è quello dell’attuale ministro dell’Interno, Anna Maria cancellieri – Saccomanni in pole position per il ministero dell’Economia.

Grillo smentisce l’appoggio a governo tecnico ma l’ipotesi di un governo Cancellieri guadagna spazio

Il Movimento 5 Stelle sta prendendo ogni giorno di più le cattive abitudini di Silvio Berlusconi e di molti politici della Seconda Repubblica: prima dice una cosa e poco dopo la smentisce, addossando ogni colpa ai giornalisti, che generalmente non brillano per acume, ma che non sono tutti stupidi. Ieri il Movimento di Grillo aveva fatto balenare la sua disponibilità a votare a favore di un governo non composto dai partiti, ma solo da tecnici più o meno indipendenti, oggi invece s’è già rimangiato tutto.

Malgrado ciò, dalla giungla dei veti e controveti, l’ipotesi di un governo tecnico avanza a grandi passi. Ma a chi spetterebbe la guida? A Monti no, perché non lo vuole Berlusconi. A Passera? Difficile dare la presidenza del Consiglio a un ex banchiere. E allora? L’ipotesi più neutra e che potrebbe raccoglioere le adesioni di Pd, Pdl e Centro è quella dell’attuale ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri.

Ex prefetto – a Bologna ha lasciato un ottimo ricordo dopo aver assunto l’amministrazione all’indomani della crisi della giunta Delbono -, Cancellieri sarebbe la prima donna a diventare presidente del Consiglio. Ma soprattutto potrebbe avere la competenza e la sensibilità necessarie per favorire il raggiungimento di un’intesa politica per la riforma del Porcellum e portare subito dopo il Paese a nuove elezioni.

Meno comprensibile sarebbe invece attingere dalla Banca d’Italia per la guida del governo. E’ vero che per riformare il Porcellum ci vorranno almeno sei mesi e che in una situazione economica così grave come l’attuale non basta l’ordinaria amministrazione, ma l’economia non sarà il primo punto nell’agenda del nuovo Esecutivo.

Questo non vuol dire che non serva un ministro dell’Economia che sia in grado di rassicurare i mercati finanziarie e le istituzioni internazionali e non è escluso che la Banca d’Italia possa soccorrere con la disponibilità di uno dei suoi massimi dirigenti. In questo senso, se dovesse rinascere un governo tecnico, appoggiato da Pd, Pdl e Centro, il nome dell’attuale direttore generale di Via Nazionale, Fabrizio Saccomanni, è il più gettonato.

Commenta