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Giochi, Zanetti: “Il settore cresce, ma le entrate dell’Erario calano”

Secondo il viceministro dell’Economia, “abbiamo possibilità di manovra nella zona grigia, dovuta anche all’online: occorre rendere più sistematica e certa l’azione sul virtuale che Guardia di Finanza e istituzioni stanno portando avanti” – Fara (Eurispes): “Lo Stato deve regolare e sorvegliare, perché se il mercato viene lasciato libero tende a debordare”

Giochi, Zanetti: “Il settore cresce, ma le entrate dell’Erario calano”

“Il comparto giochi è cresciuto, arrivando al 4% del Pil, ma le entrate erariali hanno visto una contrazione, anche se le norme introdotte hanno aumentato la pressione fiscale”. Lo ha detto il vice ministro dell’Economia Enrico Zanetti, intervenendo martedì al convegno “Gaming e Fiscalità” organizzato a Roma da Eurispes e LexandGaming.

“È centrale cercare di riallineare trend che appaiono inconciliabili – ha continuato Zanetti – e abbiamo possibilità di manovra nella zona grigia, dovuta anche all’online. Occorre rendere più sistematica e certa l’azione sul virtuale che Guardia di Finanza e istituzioni stanno portando avanti, con misure compatibili con le prassi internazionali. Occorre avere un po’ di coraggio anche nell’innovazione: sul fronte dei controlli abbiamo una ritrosia nell’essere innovatori quando si tratta di norme e livello di evasione internazionale. Una normativa nel senso dell’antielusione virtuale sul fronte nazionale e internazionale deve vedere la luce entro il 2017”.

Per Gian Maria Fara, presidente dell’Eurispes, non si deve “demonizzare o criminalizzare un settore che contribuisce in maniera notevole alle entrate dello Stato. L’obiettivo è un gioco che sia libero da ipoteche criminali e da qualsiasi possibilità di riciclaggio di denaro. Lo Stato deve esercitare il ruolo di regolazione e di sorveglianza, perché se il mercato viene lasciato libero o affidato ad una ipotetica auto disciplina tende a debordare”.

Quanto alla proposta del sottosegretario all’Economia Pierpaolo Baretta, che punta a eliminare gli apparecchi da intrattenimento in esercizi commerciali come bar e tabacchi a beneficio delle sale dedicate, Fara si è detto “abbastanza d’accordo: la diffusione indiscriminata degli apparecchi da gioco è un incentivo al loro utilizzo da parte dei più giovani, così come di pensionati o casalinghe, specie in tempi di crisi economica. Giocare va bene, ma non deve diventare una missione”.

Secondo Giovambattista Palumbo, direttore dell’Osservatorio sulle Politiche fiscali Eurispes, “dobbiamo guardare oggi ai settori che sono in evoluzione quando parliamo di evasione fiscale. La digital tax punta a dare una trasparenza normativa in relazione alla stabile organizzazione in Italia. Quella del settore giochi è una normativa complessa a livello fiscale: abbiamo oggi strumenti normativi che si avviano a essere adeguati, anche se mancano i decreti attuativi dell’Agenzia delle Entrate, che mi auguro arrivino presto. Senza dimenticare lo strumento della formazione, che va sempre tenuto alto”.

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