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Giappone, occhi digitali per nascondere le emozioni

L’artefice degli occhi digitali risponde al nome di Hirotaka Osawa e ha battezzato la propria creazione “AgencyGlass”.

Giappone, occhi digitali per nascondere le emozioni

Tokyo. Quante volte vi siete preoccupati che il vostro sguardo esprimesse ciò che pensate o sentite realmente? Uno scienziato giapponese – assillato dalla medesima domanda – ha pensato alla soluzione: occhi digitali, montati su un paio di occhiali, che possono esprimere una gamma piuttosto varia di emozioni, da quelle positive, quali entusiasmo o piacere, a quelle negative, come rabbia, disprezzo o noia. Il dispositivo si pone sulla falsariga di quelle invenzioni decisamente eccentriche e di dubbia praticità alle quali il Giappone ci ha abituati. L’artefice degli occhi digitali risponde al nome di Hirotaka Osawa e ha battezzato la propria creazione “AgencyGlass”. “Desideravo realizzare un sistema” ha dichiarato “che fosse in grado di mettere in atto comportamenti sociali al posto degli esseri umani”. Proprio come i robot – continua – riducono l’impiego della forza lavoro umana, così questo particolare tipo di occhiali limita il consumo di energia “emozionale”, lasciando che siano gli occhi digitali a rispondere in modo adeguato alle richieste comportamentali provenienti dall’ambiente esterno. Gli AgencyGlass si presentano come un normale paio di occhiali, ma al posto delle lenti ci sono due piccoli schermi a diodi organici – tecnologia in grado di emettere luce propria – connessi a sensori di movimento e a una telecamera esterna. Una volta accesi, sulla superficie degli schermi appaiono due globi oculari, in grado di mantenere il contatto visivo con l’interlocutore anche se chi indossa gli occhiali sta guardando da tutt’altra parte. L’emozione manifestata dallo sguardo digitale deve essere scelta in anticipo. Così se, per esempio, si vuole apparire vigili e concentrati, si deve selezionare tale opzione prima di indossare gli occhiali. In quali situazioni, esattamente, potrebbero essere utilizzati gli AgencyGlass? É l’inventore stesso a fornirci alcuni esempi: un assistente di volo che si trova a trattare con passeggeri seccanti, o un insegnante che vuole mantenere un atteggiamento di gentilezza e disponibilità nei confronti di alunni particolarmente timidi. “Il settore dei servizi” dice ancora Osawa “cresce in fretta e diventa sempre più sofisticato. I clienti si aspettano di trovare un costante atteggiamento di comprensione e di affabilità da parte degli operatori, i quali sono dunque costretti a nascondere i propri veri sentimenti”. Il prototipo degli occhiali di Osawa costa circa 30mila yen, ma per il momento rimane un pezzo unico. Attualmente infatti non è in produzione, né vi sono indizi che portino a credere che lo sarà a breve.

http://www.japantoday.com/category/technology/view/digital-eyes-show-your-emotions-for-you-2

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