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Generali, superdividendo e nuovo piano strategico

Il Leone aumenta la cedola del 33% a 0,60 euro per azione e si prepara a presentare il nuovo piano triennale a maggio che chiude la fase di riorganizzazione. Greco: “Abbiamo chiuso un pezzo di storia importante, siamo pronti a entrare in una fase nuova”. La priorità per il 2015 “è migliorare significativamente l’utile netto”

Generali, superdividendo e nuovo piano strategico

Le Assicurazioni Generali aumentano il dividendo e annunciano in anticipo di un anno un nuovo nuovo piano triennale. “Siamo pronti a entrare in una fase nuova”, ha commentato il ceo Mario Greco durante la presentazione dei risultati alla stampa al quinto piano del quartier generale milanese di Piazza Cordusio della compagnia triestina di assicurazioni.”Generali non è mai stata così solida e pronta ad affrontare le sfide nei mercati in cui è presente – ha detto Greco – A maggio presenteremo la nuova fase della nostra strategia, che aprirà un nuovo capitolo della storia di Generali”. “La nostra priorità più importante per il 2015 – ha aggiunto – è migliorare significativamente l’utile netto che quest’anno e lo scorso anno ha risentito per le svalutazioni e continuare ad aumentare l’utile operativo, beneficiano anche della riduzione dei costi. Siamo impegnati a fare questo e siamo fiduciosi nel fatto che abbiamo in mente le iniziative giuste per farlo”. 

La cedola è stata aumentata del 33% a 0,6 euro per azione (0,45 per lo scorso esercizio, il 2013) e il 27 maggio a Londra nel corso dell’Investor Day verrà presentato il nuovo business plan triennale.”Stiamo lavorando a una nuova strategia – ha detto il ceo Mario Greco – in due anni e mezzo abbiamo generato 18 miliardi di valore per gli azionisti. Quando abbiamo presentato il piano ricordo la faccia di chi stava nella stanza a Londra: credevano che gli obiettivi fossero troppo ambiziosi. Noi li abbiamo fatti con un anno di anticipo. C’è comunque ancora molto da fare e potenziale da estrarre”.

OBIETTIVI CENTRATI IN ANTICIPO
ROE OPERATIVO AL 13,2% 

Ai numeri diffusi questa mattina il titolo ha reagito con un calo del 3% (il Ftse Mib sale dello 0,14%). “Non è la performance del giorno che è importante, noi gestiamo i conti della società e io sono soddisfatto di presentare questi conti”,  ha commentato Greco.

Nell’esercizio 2014 il Leone ha centrato i due principali obiettivi che si era dato all’inizio del mandato di Greco: migliorare la redditività e ricostruire la posizione del capitale. A fine 2014 il Roe operativo si è attestato al 13,2% rispetto al target del 13% fissato nel piano per il 2015 e il risultato operativo complessivo è salito del 10,8% a 4,5 miliardi di euro. L’utile netto è risultato in calo rispetto al 2013 a 1,67 miliardi (da 1,915) includendo i 400 milioni di effetti one-off straordinari derivanti dall’effetto integrale della vendita di Bsi e dalla svalutazione di Ingosstrakh. 

Nel quarto trimestre la quota del 38% detenuta nella compagnia assicurativa russa Ingosstrakh è stata svalutata da Generali di “un’altra quarantina di milioni sul risultato netto” dopo i 190 milioni a carico del secondo trimestre a fronte dell’andamento del mercato russo nei Danni e del deprezzamento del rublo. “A questo punto la quota ha un valore di libro di 230 milioni, che riteniamo sia il valore definitivo”, ha detto il Cfo Alberto Minali nella conference call di questa mattina con le agenzie stampa. 

Per quanto riguarda Bsi, il gruppo ha effettuato accantonamenti a carico dei conti 2014 in vista della multa che le autorità Usa daranno a Bsi, la controllata elvetica della compagnia la cui vendita al gruppo brasiliano Btg Pactual dovrebbe essere finalizzata entro la fine del primo semestre. “Stiamo ancora discutendo con il Dipartimento di Giustizia Usa, ma dovremmo essere ai passi finali. Speriamo per la fine di questo mese di chiudere definitivamente e per questo motivo abbiamo messo delle riserve”, ha detto Greco che non ha dato indicazioni sulla quantificazione sull’importo che però è tutto all’interno di questo bilancio.

Svalutazioni che hanno pesato nello specifico sui risultati del quarto trimestre che hanno visto calare l’utile netto a 81 milioni di euro contro i 324 milioni dello scorso anno. Al contrario nel 2013, i conti avevano totalmente beneficiato delle plusvalenze realizzate dalla vendite di asset. “Quindi – ha spiegato Greco – un po’ l’opposto rispetto a quest’anno”. 

SOLVENCY I AL 164%
IL FUTURO NON DIPENDE DAL M&A

Tornando ai risultati dell’intero 2014, l‘utile adjusted, che non considera l’effetto degli one-off straordinari, è di 2,1 miliardi di euro. Il gruppo ha distribuito un monte dividendi di 934,1 milioni. Il patrimonio netto è aumentato del 17% a 23,2 miliardi e l’indice Solvency I ha superato il target del 160% al 2015 attestandosi al 164% (inclusi gli effetti della cessione di Bsi). 
Sull’addio al giudizio di S&P Greco non ha usato mezzi termini: “S&P lega il nostro rating al rating italiano, non c’è motivo di pagare dei soldi per dirci qual è il rating italiano. E’ diventato inutile”. 

Greco non ha voluto dare ulteriori dettagli sulla strategia nuova che si apre ora per il Leone rimandando chiaramente alla presentazione della prossima primavera. Certo è che si chiude una fase di riorganizzazione del business che ha visto il gruppo impegnato in azioni di razionalizzazione e anche in una intensa attività di M&A tra cessioni di controllate non più strategiche e allo stesso tempo l’acquisto di minorities in giro per il mondo.

Abbiamo chiuso un pezzo di storia importante degli ultimi anni del gruppo – ha commentato Greco – Con questo bilancio abbiamo chiuso con le partite straordinarie ed eccezionali nel nostro utile netto. Abbiamo venduto tanti asset che non volevamo avere e concluso il processo delle vendite, svalutato tutte le partecipazioni rilevanti che dovevano essere svalutate. Da qui in avanti c’è una situazione molto più pulita. Gestiremo dei movimenti ordinari con una molto minore volatilità dei nostri risultati”.

Per il futuro Greco non pensa a una strategia di acquisizioni, di cui, dice non ha bisogno, anche se non esclude che comunque possa presentarsi l’occasione.

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