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Generali, cda per la continuità con Donnet e Galateri

Il cda uscente di Generali raccomandai agli azionisti di garantire “continuità” al vertice per poter realizzare il nuovo piano industriale nel modo migliore: è una lancia spezzata a favore di Donnet e anche di Galateri

Generali, cda per la continuità con Donnet e Galateri

Il cda delle Generali si schiera per la continuità del vertice e chiede agli azionisti di conservare l’equilibrio virtuoso del board che ha permesso alla compagnia di centrare i target che si era prefissa e di lanciare un impegnativo piano industriale. Non è ovviamente una lista di candidati, che lo Statuto riserva ai soci di presentare, ma il documento approvato nei giorni scorsi dal consiglio d’amministrazione del Leone in coerenza con il codice di autodisciplina ha un valore non semplicemente formale e, in buona sostanza, raccomanda ai soci stessi di garantire continuità di gestione. Il che significa confermare il Ceo Philippe Donnet, che è una scelta scontata, ma anche il presidente Gabriele Galateri di Genola, che fino a qualche settimana fa sembra orientato a muoversi in direzione di Tim.

“Il livello di esperienze e di competenze professionali che si riscontra nella composizione del consiglio oggi in carica – dice il documento approvato dal cda – appare adeguato rispetto alla strategia e all’attività della società e del gruppo: la sua continuità appare pertanto importante per lì’impegno richiesto per l’attuazione del nuovo piano strategico, approvato nel corso del presente mandato” e illustrato a Milano nello scorso mese di novembre da Philippe Donnet e da tutta la sua squadra.

Anche il numero dei membri del board (13)  di Generali viene considerato adeguato, così come l’equilibrio tra consiglieri esecutivi, non esecutivi e indipendenti. Semmai, se si volesse innovare qualcosa, non dispiacerebbe al cda l’arrivo di qualche consigliere con spiccate competenze nell’IT in considerazione dell’impegno per una più spinta digitalizzazione prevista dal nuovo piano strategico.

Ora toccherà ai soci decidere in vista dell’assemblea generale di primavera ma, se si tiene conto del fatto che già oggi nel cda sono rappresentati tutti i principali azionisti – da Mediobanca a Caltagirore e da Del vecchio a De Agostini – il pronunciamento del cda uscente è di per sè illuminante e ha buonissime probabilità di essere pianamente accolto.

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