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General Electric blocca vendita elettrodomestici a Electrolux

Sprofonda il titolo a Stoccolma. La decisione presa dopo la bocciatura dell’Antitrust Usa che teme un eccesso di concentrazione dall’operazione. Il colosso americano rivendica un’indennità da 175 milioni di dollari dagli svedesi e precisa che resta intenzionata a disfarsi della divisione elettrodomestici

General Electric blocca vendita elettrodomestici a Electrolux

General Electric non venderà più la sua divisione elettrodomestici alla svedese Electrolux, che a settembre 2014 aveva presentato un’offerta da 3,3 miliardi di dollari. La chiusura della trattativa è stata annunciata oggi dal gruppo americano.  A Stoccalma il titolo Electrolux è crollato, arrivando a perdere il 15% per poi risalire intorno a -12%. L’azienda degli elettrodomestici, è presente in Italia con 6mila dipendenti e anche con i marchi AEG, Zanussi e Frigidaire. La deisione di Ge segue alle pressioni dell’Antitrsut Usa che vede nella fusione un ostcolo alla concorrenza per l’eccessiva concentrazione nel settore degli elletrodomestici che ne conseguirebbe.

GE sostiene di avere diritto a un’indennità da 175 milioni di dollari dagli svedesi per la rottura delle trattative e precisa che resta intenzionata a disfarsi della divisione elettrodomestici anche se quest’ultima registra un buon andamento. Da Electrolux l’unica reazione per ora all’annuncio di GE è quella di una “delusione” per la decisione presa dalla controparte.

L’acquisizione era stata annunciata l’8 settembre 2014 ma il Dipartimento di giustizia ha sostanzialmente bloccato la vendita nonostante gli sforzi delle parti per ottenere tutte le approvazioni regolamentari necessarie.

Electrolux ha pagato 266 milioni di corone svedesi tra gennaio e settembre per questa operazione, cui vanno aggiunti 136 milioni di corone per la fase preparatoria. 

Nel quarto trimestre per il colosso svedese dell’elettrodomestico i costi di integrazione e per la transazione dovrebbero ammontare a circa 175 milioni di corone svedesi e il periodo subirà anche l’impatto di costi per circa 225 milioni di corone derivanti dall’attivazione di un prestito ponte.

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