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Gas, rigassificatore Ravenna: firmato il decreto autorizzativo. Entro il 2024 5 miliardi di mc di gas naturale

Il rigassificatore situato al largo di Ravenna sarà in grado di garantire l’8% del fabbisogno nazionale di gas, circa un senso della quantità che oggi importiamo dalla Russia

Gas, rigassificatore Ravenna: firmato il decreto autorizzativo. Entro il 2024 5 miliardi di mc di gas naturale

A 24 ore dalla scadenza di termini è arrivato il via libera al decreto autorizzativo del rigassificatore al largo di Ravenna. 

Dal rigassificatore di Ravenna 5 miliardi di mc di gas l’anno

Il presidente della Regione Stefano Bonaccini, in qualità di commissario straordinario di Governo, ha firmato il provvedimento che da facto sblocca l’iter che consentirà di realizzare un’opera che, secondo le stime, nel 2024 sarà in grado di produrre almeno 5 miliardi di metri cubi di gas naturale l’anno, pari a circa un sesto della quantità oggi importata dalla Russia. Si tratta, nel dettaglio, dell’8% del fabbisogno nazionale di gas che sarà prodotto da una nave Frsu di ultima generazione attraccata a 8 chilometri dalle spiagge di Punta Marina, collegata ai gasdotti nazionali da 40 chilometri di condotte che circumnavigheranno Ravenna.

I prossimi passi

L’opera rispetterà pienamente le condizioni e le prescrizioni definite dalla Conferenza di servizi, a tutela dell’ambiente e della sicurezza, sottolinea la Regione. La firma del provvedimento rientra nei 120 giorni di tempo assegnati dal governo per la conclusione del procedimento. Terminato l’iter autorizzativo – ora il decreto verrà inviato allo stesso esecutivo – toccherà a Snam procedere all’affidamento dei lavori per la realizzazione dell’opera che prevede un investimento di circa un miliardo e che, secondo le stime, sarà conclusa entro “un tempo massimo” fissato a “settembre 2024”. 

“Nonostante i tempi stretti indicati dal Governo, insieme al territorio e a tutti gli organismi coinvolti abbiamo svolto un lavoro meticoloso di analisi del progetto, individuando tutti gli interventi necessari a garantire la sicurezza, il rispetto dell’ambiente e la salvaguardia dell’ecosistema, di mare e di terra, oltre alle mitigazioni necessarie”, ha detto Bonaccini, che ha sottolineato come si sia arrivati “a un via libera condiviso dalle parti sociali e dalla comunità locale, dall’intero distretto dell’energia ravennate, una eccellenza nazionale”. Il rigassificatore, ha aggiunto, è “un’opera al servizio di tutto il Paese, che intendiamo fare insieme al Parco eolico e del fotovoltaico più grande in Italia e fra i maggiori in Europa, sempre al largo di Ravenna, perché il futuro, chiusa la fase di transizione ecologica, e’ nelle energie rinnovabili”. 

“Siamo di fronte a un fatto storico per modalità, tempi e ingegneria degli investimenti. Abbiamo dimostrato come in 120 giorni si possa autorizzare un impianto energivoro, per cui in media si aspettano dieci anni, senza venir meno ad alcun vincolo, controllo o garanzia di legalità e sostenibilità, ma con una burocrazia di qualità intelligente, e un percorso partecipativo, inserito all’interno del nostro Patto per il lavoro e il clima, che è il modello distintivo dell’Emilia-Romagna”, ha sottolineato Vincenzo Colla, assessore allo Sviluppo economico e green economy.

Snam: “Pronti per il terzo trimestre 2024”

“Oggi – ha spiegato Stefano Venier, amministratore delegato di Snam – si chiude un primo percorso, ma se ne apre un secondo per noi ancora più sfidante. In due anni dobbiamo cantierare circa mezzo miliardo di opere per mettere in funzione la nave gasiera Singapore, cui cambieremo il nome quando la acquisteremo e la porteremo qui a Ravenna, il prossimo giugno, dall’Egitto, dove è attraccata ora. Si tratta di un vascello di 300 metri di lunghezza, con una capacità di 5 miliardi di mc di gas, dotato di tecnologie di ultima generazione, che entrerà in produzione nell’ultimo trimestre 2024, il tempo necessario per attrezzare il pontile che la deve ospitare a 8 km dalla costa e costruire sia la parte di gasdotto sia circa 35 km di tubazioni a terra, che saranno posate con soluzioni avanzatissime trenchless, senza dover scavare. Dando lavoro alla filiera locale a chilometro zero”. 

Venier ha sottolineato quanto sia strategica la scelta di Ravenna e Piombino come sedi dei due rigassificatori, sia sotto il profilo delle dotazioni energetiche già disponibili, sia per “la posizione baricentrica rispetto a tutti gli assi di trasporto gas più importanti, da sud, est ed ovest, che qui convergono, e perché insieme i due poli garantiscono il 50% della capacità di rigassificazione del Paese vicino ai punti di maggior consumo, ossia nell’area più industrializzata ed energivora”.

Le ultime novità da Piombino

La firma ufficiale del commissario straordinario per il rigassificatore di Piombino, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, all’ordinanza che dà il via libera all’installazione nel porto della cittadina toscana della nave rigassificatrice Golar Tundra è arrivata lo scorso 25 ottobre. 

A differenza di quanto è avvenuto a Ravenna, dove tutte le parti in causa sono riuscite a trovare un accordo, in Toscana il sindaco di Piombino promette barricate e, poche ore dopo la firma, ha annunciato ricorso al Tar contro l’opera. “Dal nostro punto di vista – ha detto Francesco Ferrari, esponente di FdI – la firma dell’autorizzazione alla realizzazione dell’opera da parte del commissario Eugenio Giani non sposta il punto: aveva annunciato già venerdì a coda della Conferenza dei servizi che sarebbe andato avanti e l’ha fatto. Dopo tutto, volontà già affermata fin dal primo giorno. Altrettanto, noi avevamo risposto che avremmo impugnato l’autorizzazione di fronte al Tar e lo faremo”.

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