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Fisco: le agevolazioni sono 800 e valgono 331 miliardi

Secondo la Corte dei Conti, la giungla italiana di sconti e agevolazioni è cresciuta dai 720 trattamenti di fine 2011 ai 799 del 2015 – Il loro valore si è impennato del 50%, passando da 254 a 331 miliardi di euro

Fisco: le agevolazioni sono 800 e valgono 331 miliardi

Tutti i governi dicono di volerle tagliare per ridurre la spesa pubblica, ma le tax expenditures continuano a crescere indisturbate. Altro che risparmi: la giungla italiana di sconti e agevolazioni è cresciuta dai 720 trattamenti di fine 2011 ai 799 del 2015. E il loro valore, anche grazie al bonus Irpef da 80 euro introdotto nel 2014 dal governo Renzi, si è impennato addirittura del 50%, passando nello stesso periodo da 254 a 331 miliardi di euro. I numeri sono stati pubblicati dalla Corte dei Conti nel Rapporto 2016 sul coordinamento della finanza pubblica.

Nella stessa analisi i magistrati contabili esprimono preoccupazione sul debito pubblico: il suo rapporto con il Pil è stimato al 123,7% nel 2018, ma la Corte segnala la centralità di questo capitolo del bilancio pubblico per la fiducia dei mercati e calcola che la recessione (2008-2009 e 2007-2014) ha comportato un aumento del debito di 30 punti sul Pil.

Dalla Relazione emerge inoltre che l’Italia è al secondo posto nell’Unione europea “quanto a prelievo gravante sui redditi da lavoro con il 42,8%, quasi otto punti oltre la media europea”, e al terzo posto poi nella classifica del prelievo dei redditi d’impresa: circa il 26%, “ossia ben oltre il 50% della media Ue”. Il nostro Paese, infine, “è al 22esimo posto in Europa (con il 17,7%) nel prelievo sui consumi, quasi quattro punti in meno rispetto all’Ue, e al quarto posto sia nel prelievo sugli immobili sia in quello gravante sull’energia”.

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