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Fisco, credito d’imposta su allarmi e videosorveglianza: guida in 5 punti

Chi nel 2016 ha pagato per spese per sistemi di allarme e di videosorveglianza digitale, oppure servizi di vigilanza, potrà inviare all’Agenzia delle Entrate la domanda per ottenere il credito d’imposta – Ecco come fare

Fisco, credito d’imposta su allarmi e videosorveglianza: guida in 5 punti

Dal 20 febbraio al 20 marzo, chi l’anno scorso ha sostenuto spese per sistemi di allarme e di videosorveglianza digitale, oppure spese di vigilanza, potrà inviare all’Agenzia delle Entrate la domanda per ottenere il credito d’imposta introdotto dalla Legge di Stabilità 2016. Lo comunica la stessa Agenzia in una nota, ricordando che le spese devono riguardare immobili non utilizzati nell’attività d’impresa o di lavoro autonomo e che, in caso di uso promiscuo, il credito spetta nella misura del 50%. La misura percentuale del credito d’imposta sarà resa nota dall’Agenzia delle Entrate entro il 31 marzo 2017 e sarà pari al rapporto fra l’ammontare delle risorse stanziate e il credito d’imposta complessivamente richiesto.

1) COME INVIARE LA RICHIESTA

La richiesta va inviata telematicamente, in autonomia o tramite intermediario, usando il software gratuito “Creditovideosorverglianza” che sarà disponibile sul sito www.agenziaentrate.gov.it.

2) QUALI DATI INSERIRE

Nella domanda vanno indicati il codice fiscale del beneficiario e del fornitore del bene o servizio, oltre a numero, data e importo delle fatture relative ai beni e servizi acquisiti, Iva compresa.

Bisogna inoltre specificare se la fattura è relativa a un immobile adibito sia all’esercizio d’impresa o di lavoro autonomo sia all’uso personale o familiare del contribuente, perché in questo caso il credito d’imposta spetterà nella misura del 50%.

3) CHI HA DIRITTO AL CREDITO D’IMPOSTA

Al canale telematico possono accedere tutte le persone fisiche che nel 2016 abbiano sostenuto spese per sistemi di videosorveglianza digitale o di allarme oppure spese connesse ai contratti stipulati con istituti di vigilanza a protezione di immobili non adibiti ad attività d’impresa o lavoro autonomo.

4) LA DOMANDA DEVE ESSERE UNA SOLA

I contribuenti possono presentare un’unica richiesta comprensiva dei dati di tutte le spese sostenute nel 2016. Nel caso in cui siano presentate più istanze da un medesimo soggetto, sarà ritenuta valida l’ultima istanza presentata che sostituisce e annulla le precedenti domande.

5) UN CREDITO DA USARE IN COMPENSAZIONE

Il beneficiario può utilizzare il credito d’imposta maturato in compensazione presentando il modello F24 esclusivamente tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate. Le persone fisiche non titolari di reddito d’impresa o di lavoro autonomo possono utilizzare il credito spettante anche in diminuzione delle imposte dovute in base alla dichiarazione dei redditi.

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