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Festa della Donna, la lunga storia dell’8 marzo

La Festa o Giornata della donna che si celebra ogni anno l’8 marzo ha un importante valore simbolico per la piena affermazione dei diritti della donna che certamente ha fatto passi avanti ecco le origini dell’8 marzo

Festa della Donna, la lunga storia dell’8 marzo

L’8 marzo, in tutto il mondo, ricorre quella che comunemente viene chiamata la Festa della Donna, ma che più propriamente andrebbe celebrata come Giornata internazionale dei diritti della donna. Una data simbolica, spesso contestata nella sua valenza e nella sua effettiva utilità, ma fondamentale nel ricordare le discriminazioni e le violenze chele donne hanno subito nei millenni e che subiscono ancora oggi, in molte parti del mondo. Questo giorno così importante serve anche a valorizzare le numerose ma ancora assolutamente insufficienti conquiste sociali, economiche e politiche che le donne hanno raggiunto nel corso della storia e che solo da pochi decenni viene loro riconosciuto.

Tuttavia, questa ricorrenza così simbolica ha subito un lungo e tortuoso travaglio prima di essere istituzionalizzata a livello mondiale: la ricostruzione di come è nata è tuttora motivo di dibattito tra gli storici, e soprattutto in pochi sanno che la data, l’8 marzo, è stata frutto di tanti cambiamenti nel corso del tempo. In Italia la Festa della donna si festeggia precisamente l’8 marzo solo dal 1945 nelle zone libere e solo nel 1946 nell’intero Paese, ma è stato solo il 16 dicembre 1977, con la risoluzione 32/142, che l’Onu ha proposto ad ogni Paese, nel rispetto delle tradizioni storiche e dei costumi locali, di dichiarare l’8 marzo come “Giornata delle Nazioni Unite per i diritti delle Donne e per la pace internazionale” (“United Nations Day for Women’s Rights and International Peace”).

La primissima giornata della donna fu ufficialmente celebrata negli Stati Uniti il 23 febbraio 1909, in seguito all’iniziativa Partito socialista americano, che raccomandò a tutte le sezioni locali di riservare l’ultima domenica di febbraio 1909 all’organizzazione di una manifestazione in favore del diritto di voto femminile. L’esperimento fu replicato anche l’anno successivo, sull’onda lunga di un evento iniziato addirittura il 22 novembre del 1909: a New York incominciò un grande sciopero di ventimila camiciaie, che durò fino al 15 febbraio 1910. La successiva domenica 27 febbraio, alla Carnegie Hall, tremila donne celebrarono ancora quello che a tutti gli effetti era ormai il Woman’s Day.

Ma la scelta di febbraio ebbe vita breve, fuori dagli Usa: mentre infatti negli Stati Uniti continuò a tenersi l’ultima domenica di febbraio, nei primi Paesi europei che aderirono (Germania, Austria, Svizzera e Danimarca) la giornata della donna si tenne per la prima volta domenica 19 marzo 1911, curiosamente nella data che oggi in Italia viene considerata invece la Festa del Papà (si celebra San Giuseppe). Secondo la testimonianza di Aleksandra Kollontaj, quella data fu scelta perché, in Germania, “il 19 marzo 1848, durante la rivoluzione, il re di Prussia dovette per la prima volta riconoscere la potenza di un popolo armato e cedere davanti alla minaccia di una rivolta proletaria. Tra le molte promesse che fece allora e che in seguito dimenticò, figurava il riconoscimento del diritto di voto alle donne”.

La Francia invece anticipò al 18 marzo, data in cui cadeva il quarantennale della Comune di Parigi, mentre la Svezia addirittura accorpò la neonata ricorrenza a quella della Festa del Lavoro, festeggiandole entrambe il 1° maggio. In Russia si tenne soltanto nel 1913 e in un giorno ancora diverso: il 3 marzo. Il “debutto” dell’8 marzo come data prescelta, anche se non istituzionalizzata a livello internazionale, è stato in Germania nel 1914, in quanto concomitante con l’inizio di una “settimana rossa” di agitazioni proclamata dai socialisti tedeschi. In Italia la Giornata internazionale della donna fu tenuta per la prima volta soltanto nel 1922, per iniziativa del Partito comunista d’Italia, che la celebrò – indovinate un po’ – in un giorno ancora diverso: il 12 marzo, prima domenica successiva all’ormai fatidico 8 marzo.

In quei giorni fu fondato il periodico quindicinale Compagna, che il 1º marzo 1925 riportò un articolo di Lenin, scomparso l’anno precedente, che ricordava l’otto marzo come Giornata internazionale della donna, la quale aveva avuto una parte attiva nelle lotte sociali e nel rovesciamento dello zarismo. E’ infatti quella l’origine più accertata dell’8 marzo come Festa della donna: a San Pietroburgo, l’8 marzo 1917 (il 23 febbraio secondo il calendario giuliano allora in vigore in Russia) furono le donne a guidare la grande manifestazione che rivendicava la fine della guerra: la fiacca reazione dei cosacchi inviati a reprimere la protesta incoraggiò successive manifestazioni che portarono al crollo dello zarismo ormai completamente screditato e privo anche dell’appoggio delle forze armate, così che l’8 marzo 1917 è rimasto nella storia a indicare l’inizio della Rivoluzione russa di febbraio.

Per questo motivo, e in modo da fissare un giorno comune a tutti i Paesi, il 14 giugno 1921 la Seconda conferenza internazionale delle donne comuniste, tenuta a Mosca una settimana prima dell’apertura del III congresso dell’Internazionale comunista, fissò all’8 marzo la «Giornata internazionale dell’operaia». Nel dopoguerra invece, nel voler cercare un’altra data cruciale, circolarono alcune fake news, come ad esempio la morte di centinaia di operaie nel rogo di una inesistente fabbrica di camicie Cotton o Cottons avvenuto nel 1908 a New York, o ancora la violenta repressione poliziesca di una presunta manifestazione sindacale di operaie tessili tenutasi a New York nel 1857. Con buona pace degli occidentali, se è vero che il primo Woman’s Day fu celebrato negli Usa, pare anche incontestabile che nella scelta dell’8 marzo sia stato decisivo il contributo sovietico.

E cos’è invece la Festa della Donna oggi? In Italia si usa regalare la famosa mimosa, popolare fiore di fine inverno, ma soprattutto da qualche decennio la ricorrenza ha dato anche vita, in tutto il mondo, ad un sempre più organizzato movimento femminista. Da quell’indimenticabile 8 marzo del 1972, con Jane Fonda a Campo de’ Fiori a rivendicare aborto, divorzio e omosessualità, al Me Too di adesso, le donne non smettono mai di lottare.

1 thoughts on “Festa della Donna, la lunga storia dell’8 marzo

  1. “8 Marzo”

    Donna t’amo
    ché m’assomigli a una rosa:
    tanto sei bella e delicata
    vanitosa e ricercata,
    altrettanto assai spinosa;
    e tuttavia ti bramo.

    Le grazie tue ti chiedo
    io, che in te ancor credo,
    con questo ramo
    di profumata mimosa
    .

    Armando Bettozzi

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