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Fca-Renault: Parigi riapre le porte alla fusione?

Nonostante il passo indietro di Elkann, il ministro dell’economia torna sul progetto di fusione Fca-Renault definendolo “una bella opportunità” – Secondo Reuters le due case starebbero cercando la via per riaprire le trattative e ottenere l’ok di Nissan – Fca sale in Borsa

Fca-Renault: Parigi riapre le porte alla fusione?

Tentativi di disgelo tra Fca e il governo francese dopo il brusco passo indietro di John Elkann causato dall’atteggiamento troppo attendista – se non avverso –  dello Stato transalpino, azionista di rilievo di Renault con il 15%.

Il progetto di fusione tra il gruppo francese e Fiat Chrysler resta “una bella opportunità”, ha dichiarato il ministro dell’Economia francese, Bruno Le Maire, in missione a Tokyo, a condizione che sia preservata “la continuità dell’alleanza” con Nissan e “l’occupazione industriale”.

Sono bastate queste parole per rinvigorire l’animo degli investitori, fiaccato da giorni di polemiche, ma anche dai dati sul settore auto italiano, la cui produzione ad aprile è scesa di oltre il 17%. A Milano, il titolo Fca ignora i dati e registra una delle migliori performance del Ftse Mib, salendo del 2,14% a 11,92 euro. In rialzo anche Exor (+0,82%), mentre a Parigi le azioni Renault guadagnano l’1,94% a 57,73 euro.

A galvanizzare il mercato ci sono anche le indiscrezioni di Reuters, secondo cui le due case automobilistiche starebbero cercando un modo per riaprire le trattative preliminari, assicurandosi anche il via libera di Nissan Motors, partner di Renault, il cui mancato appoggio è stato uno dei motivi principali del fallimento del precedente tentativo di matrimonio. La società giapponese potrebbe chiedere ai francesi di ridurre in modo significativo la quota del 43,4% detenuta nel gruppo in cambio del suo appoggio alla fusione, spiega ancora Reuters.

La situazione potrebbe però essere un po’ più complicata dato che, nonostante la disponibilità espressa da Le Maire a diluire la propria quota, secondo il Financial Times, Renault avrebbe anticipato in una lettera indirizzata a Nissan che nell’ambito della prossima assemblea non voterà a favore della modifica della governance messa a punto dal board giapponese. Per tutta risposta i giapponesi hanno contestato la presenza in consiglio di un dirigente francese per “conflitto d’interesse” e definito “estremamente deplorevoli” le intenzioni di Renault. I tentativi di disgelo potrebbero dunque scontrarsi con una realtà fatta di liti e polemiche.

Nello stesso frangente oggi, 10 giugno, il braccio destro di John Elkann, Toby Myerson, è atteso a Yokohama per parlare con alcuni dei top manager del gruppo giapponese, compreso l’amministratore delegato, Hiroto Saikawa.

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