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Fca-Psa: ecco gli 11 membri del cda di Stellantis

Fca e Usa hanno annunciato la composizione del board della nuova società – Nel cda entra Andrea Agnelli – Ira dei sindacati per la scelta di Fiona Clare Cicconi come rappresentante dei dipendenti – Fim Cisl: “Nessuno ci ha consultati”. – Emissioni: accordo con la Sec negli Usa. Fca pagherà 9,5 milioni

Fca-Psa: ecco gli 11 membri del cda di Stellantis

Stellantis comincia a prendere forma. Fca e Psa hanno annunciato i nomi che entreranno a far parte del consiglio di amministrazione della nuova società, nata dalla fusione dei due colossi automobilistici. 

IL NUOVO CDA

Il cda sarà composto da 11 membri, 5 dei quali nominati da Fca ed Exor. Altri 5 sono invece stati indicati da Psa, insieme a EPF/FFP e BPIFrance. Anche Carlos Tavares, amministratore Delegato di Stellantis farà parte del board. In ogni caso, la maggioranza degli amministratori non esecutivi saranno indipendenti, sottolinea la nota congiunta di Fca-Psa. Tutti sono dotati di background professionali differenti “in linea con lo spirito dinamico e innovativo” del nuovo Gruppo. “Gli amministratori indipendenti – sottolineano le due aziende – supporteranno Stellantis nel valorizzare appieno i suoi punti di forza e competenze distintive in una nuova era della mobilità, con l’obiettivo di creare valore superiore per tutti gli stakeholder”.

GLI 11 CONSIGLIERI

Per quanto riguarda i nomi, il consiglio di amministrazione di Stellantis sarà composto da John Elkann (presidente), Robert Peugeot (vice presidente), Henri de Castries (amministratore senior indipendente), Andrea Agnelli (amministratore non esecutivo), Fiona Clare Cicconi (amministratore non esecutivo), Nicolas Dufourcq amministratore non esecutivo), Ann Frances Godbehere (amministratore non esecutivo), Wan Ling Martello (amministratore non esecutivo), Jacques de Saint-Exupéry (amministratore non esecutivo), Kevin Scott (amministratore non esecutivo) e Carlos Tavares (amministratore delegato).

LA REAZIONE DEI SINDACATI

Sul nuovo board si sono espressi anche i sindacati che hanno contestato la nomina di Fiona Clare Cicconi, vice presidente esecutivo e chief human resources officer presso Astrazeneca Plc dal 2014, scelta da Fca come rappresentante dei dipendenti in cda. Il segretario generale Fim Cisl, Roberto Benaglia, e il segretario nazionale Fim Cisl Ferdinando Uliano hanno spiegato che: “Esprimiamo la nostra insoddisfazione e delusione sul mancato coinvolgimento delle organizzazioni sindacali, nella individuazione del componente che dovrebbe rappresentare i lavoratori di Fca nel futuro cda di Stellantis”, hanno fatto sapere i due sindacalisti attraverso una nota congiunta.

È un errore quello compiuto da Fca, non ci sono attenuanti“, sottolineano, aggiungendo che “Fca ha deciso di fare da sé nell’individuare il componente che dovrebbe, simmetricamente a quello già presente in Psa, rappresentare i lavoratori di Fiat Chrysler Automobile”. 

Dello stesso avviso anche la Uilm che parla di “occasione persa”. “Si tratta di una scelta compiuta autonomamente da parte aziendale e che quindi non è in alcun modo espressione dei lavoratori”. La Uilm chiede quindi a Fca “di incontrare quanto prima Fiona Cicconi, per capire come ella intende svolgere il suo ruolo. Quanto meno le chiederemo di farsi a sua volta promotrice di una procedura di consultazione che permetta in futuro di avere davvero un rappresentante in cda espressione dei lavoratori”.

Duro il commento della segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, che su Twitter scrive: “Grave la decisione di Fca di non coinvolgere i lavoratori ed i sindacati nella scelta democratica del componente che doveva rappresentare tutti i lavoratori di Fiat Chrysler nel cda di Stellantis. Un errore frutto di un pregiudizio sulla partecipazione alle scelte aziendali e su moderne relazioni industriali”.

FCA: ACCORDO CON LA SEC SULLE EMISSIONI

Quella relativa al board di Stellantis non è l’unica novità rilevante arrivata oggi da parte Fca. La società ha comunicato di aver raggiunto un accordo con la Securities and Exchange Commission, l’ente federale statunitense preposto alla vigilanza della borsa valori (simile alla nostra Consob) che chiude l’inchiesta della SEC relativa alla mancata comunicazione delle emissioni che FCA fece ad inizio 2016. Fca pagherà 9,5 milioni di dollari per chiudere la questione. L’organo di controllo dei mercati americani l’accusava di aver fuorviato gli investitori, non chiarendo a dovere di aver effettuato solo un numero limitato di test sulle emissioni inquinanti. In seguito alla notizia, in Borsa il titolo Fca perde lo 0,94% a 10,536 euro.

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