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Facebook vola in Borsa dopo i profitti da record del IV trimestre

Facebook vola a Wall Street dopo i profitti da record pubblicati nella notte. Il colosso USA supera per la prima volta soglia 1 miliardo di dollari di utili grazie alla crescente capacità di “monetizzare” i suoi utili e dà una lezione ad Apple e Twitter.

Facebook vola in Borsa dopo i profitti da record del IV trimestre

I profitti da record registrati dal Facebook nel quarto trimestre del 2015 fanno volare il titolo del popolare social network. Dopo aver chiuso la seduta di ieri con un rialzo del 12%, le azioni guadagnano in apertura il 12,3% a 106,10 dollari. 

Gli investitori premiano i risultati ottenuti dal colosso di Mark Zuckerberg che, negli ultimi tre mesi dell’anno scorso, ha superato per la prima volta la soglia di 1 miliardo di dollari di profitti grazie alla crescente capacità del social network di sfruttare la sua popolarità.

Ma le buone notizie non riguardano solo gli utili. Nello stesso periodo di riferimento i ricavi sono saliti del 52% a 5,8 miliardi in scia al crescente interesse degli inserzionisti pubblicitari, mentre i costi operativi sono aumentati del 21% in seguito agli elevati investimenti effettuati dalla società che ha assunto nuovo personale per sviluppare progetti riguardanti l’intelligenza artificiale e l’estensione dei servizi internet in aree remote del mondo.

Con i dati pubblicati nella notte, Facebook ha definitivamente messo a tacere i timori e le preoccupazioni relativi alla capacità del popolare social network di riuscire a mantenere alta la propria tendenza di crescita.

Ricordiamo che il colosso statunitense ha raggiunto una capitalizzazione di mercato pari a 300 miliardi di dollari, guadagnando nel 2015 il 34% e raggiungendo un massimo di 110 dollari per azione.

I risultati da record ottenuti da Facebook mettono in ombra la trimestrale di Apple che nonostante utili in costante crescita, ha sufferto un brusco rallentamento delle vendite e degli utili provenienti dagli iPhone, ma soprattutto assestano l’ennesimo colpo a Twitter, proprio sul territorio in cui il social di Jack Dorsey sembra soffrire di più: gli utenti. 

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