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Expo 2015, viaggio nei padiglioni francesi

Il tema scelto da Parigi per la partecipazione all’Expo è “produrre e nutrire diversamente” – Il padiglione, che copre di 3.600 metri quadri, è ispirato nel suo design ai tipici mercati coperti francesi – All’interno, il Cafè degli Chef, che presenta numerose eccellenze della cucina francese.

Expo 2015, viaggio nei padiglioni francesi

Mancano 26 giorni alla inaugurazione dell’Expo 2015 di Milano dedicata al tema “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” (1° maggio – 31 ottobre). 53 Paesi saranno presenti con propri padiglioni, altri poco meno di 100 saranno ospitati nei nove Cluster tematici di cui tratteremo in una delle prossime puntate.

Ricordiamo che lo scorso 19 febbraio abbiamo delineato il profilo generale di questo evento straordinario. Il primo marzo con Accenture, il 6 marzo con Enel e FCA-CHN, l’11 marzo con Intesa San Paolo e il 16 marzo con Tim, Finmeccanica e Samsung abbiamo presentato i contributi, essenziali al buon esito della manifestazione, che stanno offrendo gli otto official global partner di Expo 2015. Il 21 marzo abbiamo illustrato la cospicua presenza cinese: oltre al padiglione ufficiale, la Cina è infatti presente anche con tre spazi Corporate. Il 31 marzo abbiamo illustrato gli altri spazi Corporate: Federalimentare, Kip International School, New Holland Agriculture, e Coca Cola.

Oggi avviamo con la Francia la visita virtuale ai principali padiglioni dei Paesi ospiti di Expo. Il tema scelto da Parigi per la sua partecipazione è “Produrre e nutrire diversamente”. La comunicazione è basata su quattro pilastri: il contributo alla produzione alimentare mondiale, grazie alle potenzialità del tessuto produttivo francese; lo sviluppo di nuovi modelli alimentari capaci di rispondere alla necessità di produrre cibo sano, sicuro per tutti; il miglioramento dell’autosufficienza dei Paesi in Via di Sviluppo con una politica di trasferimento di competenze e tecnologie; l’alleanza della quantità con la qualità in tutti gli ambiti, sanitario, nutritivo, culinario.

La Francia presenta all’Esposizione Universale 2015 di Milano tutta la gamma riconosciuta delle sue caratteristiche esclusive. dalle capacità di gestione del territorio all’agricoltura, che consentono ai suoi brand di essere presenti su tutti i mercati mondiali.

Il padiglione è in legno lamellare e copre uno spazio di 3.600 metri quadri. Il design si è ispirato a un luogo simbolo della cultura alimentare francese: il mercato coperto. L’impresa C.M.C. di Ravenna (Cooperativa Muratori & Cementisti) ha realizzato il progetto dello studio X-TU (Anouk Legendre e Nicolas Desmazière) con il supporto dello studio ALN Atelien Architecture (Nicola Martinoli e Luca Varesi) e dello Studio Adeline Rispal, che ha curato la progettazione scenografica del padiglione.

Data la temporaneità del padiglione, è stata scelta una costruzione leggera, con una struttura in legno prodotta dalla ditta francese Simonin, che si potrà smontare e riutilizzare in seguito alla fine dell’Esposizione. Una particolare attenzione è stata dedicata alla riduzione dei consumi energetici, al riciclaggio dei rifiuti e alla depurazione.

All’interno, il Café degli Chef, una boutique delle eccellenze francesi e una panetteria. Aree con spettacolari scenografie che coprono circa 1.100 metri quadri sono dedicate ai quattro pilastri della comunicazione. Sono attesi, dichiara il sito dedicato, 1.000 visitatori all’ora oltre a 5.000 delegazioni ufficiali. In totale l’investimento pubblico, suddiviso tra i 7 ministeri interessati, è stato di 20 milioni di euro.

Il 1° maggio. per l’apertura ufficiale del Padiglione Francia, il Café degli Chef raccoglierà i più grandi Chef, vincitori dei Bocuse d’or. Si succederanno ogni tre settimane e presenteranno un menù che promuoverà i piatti della cucina francese interpretati da gastrostar come François Adamski, Yannick Alléno, Fabrice Desvignes, Jacky Freon, Michel Roth, Thibaut Ruggeri, Serge Vieira, Philippe Mille, Franck Putelat. Questi grandi Chef saranno accompagnati da giovani allievi delle scuole alberghiere non ancora famosi, ma che hanno già dimostrato le loro capacità nel trasformare degli alimenti semplici del menù quotidiano in capolavori gastronomici.

L’evento fa parte dell’iniziativa Gout de France/Good France, presentata il 19 marzo scorso a Milano, da Laurent Fabius, Ministro per gli affari esteri e per lo sviluppo internazionale della Francia. Ricordiamo che il pasto “alla francese” è stato riconosciuto come patrimonio mondiale immateriale dall’UNESCO. Partecipano all’iniziativa, 1.300 ristoratori dai 5 continenti.

Fare del pasto un’esperienza unica e accessibile è la missione che si propone GL eventi, l’agenzia che gestirà il Café degli Chef lungo tutto il periodo dell’esposizione. Una vera sfida, come il ristorante aperto dalle ore 11 alle ore 22 che accoglierà più di 1000 clienti al giorno per un pasto firmato al ristorante o per una ristorazione veloce sempre disponibile.

L’offerta della ristorazione del Padiglione Francia vuole coniugare l’eccellenza culinaria con prezzi accessibili. Il gestore della ristorazione ha voluto puntare sul savoir-faire francese in questo campo con l’obiettivo di permettere ai numerosi visitatori d’avere accesso ai più elevati livelli dell’alta gastronomia attraverso piatti degustazione che valorizzino la produzione dei diversi terroirs e le differenti filiere agroalimentari.

Contrariamente a quanto molti pensano, la gastronomia made in France riguarda anche prodotti semplici, ma di alta qualità, ed è composta da ricette buone per tutti i giorni che possono, al pari di pietanze di lusso, concorrere all’educazione alimentare e alla cultura del gusto.

La tradizione legata alla cucina francese costituisce una ricchezza e una particolarità. Non è un caso se la Francia può vantare il tasso di obesità tra i più bassi al mondo. I francesi mangiano in maniera equilibrata e questo è dovuto in gran parte alla tradizione di pasti condivisi attorno alla tavola a orari precisi. Una pratica che il Padiglione Francia promuoverà lungo il periodo dell’Esposizione, invitando il mondo intero a scoprire, conoscere e riconoscere i pranzi alla francese.

Ma un menù francese non può dirsi completo senza una buona bottiglia di vino. Il più alto arco in legno del Pavillon transalpino sarà composto da 1.600 bottiglie a Denominazione d’Origine (CNIV) rappresentative dell’intero Paese. Il vino, infatti, è uno dei più caratteristici elementi del patrimonio, della cultura e dei paesaggi della Francia. E il vino, naturalmente, sarà protagonista dei menù del ristorante ospitato all’interno del Padiglione, mentre nel campo agricolo posto intorno al Padiglione saranno presenti delle vigne.

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