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Eni rincorre Enel sui bond sostenibili

Il campione petrolifero nazionale ha lanciato con successo un emissione di obbligazioni sustainability linked da 1 miliardo. Enel è partita nel 2019 e ha fatto da apripista a livello mondiale

Eni rincorre Enel sui bond sostenibili

Eni rincorre Enel sul fronte della sostenibilità finanziaria. Il gruppo petrolifero lunedì ha lanciato con successo la prima emissione obbligazionaria sustainability-linked del proprio settore, del valore nominale di un miliardo di euro collocata sul mercato degli Eurobond nell’ambito del proprio Euro Medium Term Note Programme. 

L’emissione – ha spiegato una nota del gruppo – segue l’adozione da parte di Eni del “Sustainability-Linked Financing Framework” pubblicato il 20 maggio 2021 e rappresenta il primo sustainability-linked bond a livello mondiale nel settore. Guardando al settore dell’Energia, va però ricordato che l’industria petrolifera si è mossa con ritardo sul fronte della sostenibilità rispetto ai gruppi del settore elettrico che hanno avviato con notevole anticipo una trasformazione su obiettivi ambientali e di sostenibilità. Enel, per citare l’altro colosso nazionale ha svolto un ruolo di apripista a livello mondiale e risulta non solo il maggior produttore di energia rinnovabile a livello globale ma, anche, il primo gruppo al mondo ad aver emesso obbligazioni legate agli obiettivi di sostenibilità definiti dall’Onu. Proprio di questa trasformazione non solo industriale ma anche finanziaria ha parlato, in una recente intervista a FIRSTonline, il Chief financial officer di Enel, Alberto De Paoli, ricordando che proprio il gruppo elettrico è stato l’ideatore dei nuovi prodotti sustainability linked e che nel 2019 ne ha emessi per 4 miliardi.

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Tornando all’Eni va dato atto al campione nazionale di aver comunque avviato il percorso della trasformazione su un sentiero diverso da quello avviato da Shell prima di lui ma sicuramente in anticipo rispetto al colosso energetico di riferimento per le Major del petrolio, ExxonMobil, costretto ad una sterzata controvoglia dai fondi attivisti nell’ultima recente assemblea.

Il prestito obbligazionario lanciato da Eni ha una durata di 7 anni, un prezzo di re-offer di 99,855% e paga una cedola annua dello 0,375% che rimarrà invariata sino a scadenza a fronte del raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità relativi a Net Carbon Footprint Upstream (Scope 1 e 2) e capacità installata per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, come indicati nei termini e condizioni dell’emissione.

I proventi dell’emissione saranno utilizzati per i fabbisogni ordinari di Eni.

Le obbligazioni saranno negoziate presso la Borsa di Lussemburgo e sono state acquistate da investitori istituzionali principalmente in Francia, Germania, Regno Unito e Italia. 

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