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Eni, l’utile netto in calo del 46% ma cresce la produzione

Il gruppo ha risentito del crollo dei prezzi del petrolio. L’utile operativo è sceso del 55% ma è positivo in tutti i settori di business. Nell’upstream crescita del 7,2%. Descalzi :”Leverage è invariato rispetto a dicembre” – Anticipata la produzione a Cinguvu in Angola

Eni, l’utile netto in calo del 46% ma cresce la produzione

 Eni ha chiuso il primo trimestre del 2015 con un utile netto adjusted sceso del 46% rispetto allo stesso periodo di un anno fa a 650 milioni di euro e con un risultato netto di 700 milioni. Il forte calo era atteso poiché riflette il crollo dei prezzi del petrolio e tuttavia si colloca ad un livello migliore del consensus raccolto tra gli analisti nei giorni scorsi. I dati sono elencati nella trimestrale Eni, approvata ieri dal consiglio d’amministrazione e diffusi stamattina. L’utile operativo adjusted è sceso del 55% a 1,57 miliardi rispetto al primo trimestre del 2014 ma è positivo in tutti i settori di business e questo è un primo fattore positivo dopo la forte inversione di rotta impressa dal nuovo Ad Claudio Descalzi finalizzata a far camminare le singole divisioni sulle proprie gambe, come ha detto più volte. L’altro dato positivo della trimestrale è l’aumento della produzione in crescita del 7,2% rispetto ai primi tre mesi del 2014 a 1,697 milioni di barili al giorno (+3,7% escludendo l’impatto positivo dell’effetto prezzo nei contratti di production sharing e delle operazioni di portafoglio). Il cash flow operativo si è attestato a 2,3 miliardi. Il titolo, alle 10,39 viaggia in modesto rialzo a 17,42 euro

“Sono particolarmente soddisfatto dei risultati conseguiti che, in linea con la strategia annunciata lo scorso marzo,recuperano per oltre 600 milioni di euro l’effetto scenario negativo determinato dal crollo del prezzo del Brent. Le produzioni upstream – afferma nel comunicato l’Ad che oggi pomeriggio avrà una conference call con gli analisti – sono in crescita, i piani di sviluppo a sostegno delle nuove produzioni 2015-2016 proseguono secondo le previsioni, mentre tutti i business mid-downstream, approfittando anche di uno scenario favorevole, sono tornati in utile evidenziando i frutti delle azioni di trasformazione avviate. Questi risultati, insieme alla massima attenzione all’efficienza e all’ottimizzazione del capitale circolante, hanno contribuito a mantenere il leverage invariato (0,22, ndr) rispetto a dicembre 2014 nonostante il dimezzamento del prezzo del Brent.”

Nel 2015 l’Eni prevede che la produzione di idrocarburi sarà in crescita grazie all’avvio di nuovi giacimenti e all’aumento di quelli avviati lo scorso anno in particolare in Angola, Congo, Egitto, Venezuela, Stati Uniti e Norvegia e ai maggiori volumi attesi in Libia (300.000 barili/giorno attualmente), mentre le vendite di gas sono previste stabili.

Eni , infine, ha comunicato di aver avviato, con due settimane prima rispetto a quanto previsto dal piano, la produzione del giacimento a olio Cinguvu del West Hub Development Project, nel Blocco 15/06 nelle acque profonde dell’Angola, circa 350 chilometri a nord ovest di Luanda e 130 chilometri a ovest di Soyo. L’avvio della produzione fa seguito al raggiungimento del first oil del West Hub con il campo di Sangos, a novembre del 2014.
 

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