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Enel e le indiscrezioni sulla cessione di Endesa: “Non vendiamo né ora né in futuro”. Il titolo corre in Borsa

Secondo El Confidencial Repsol sarebbe interessata ad Endesa, ma Enel smentisce qualsiasi ipotesi di vendita: “È un asset fondamentale, non c’è mai stato alcun incontro”

Enel e le indiscrezioni sulla cessione di Endesa: “Non vendiamo né ora né in futuro”. Il titolo corre in Borsa

Del tutto infondate. È secca e perentoria la smentita dell’Enel alle indiscrezioni pubblicate nella mattinata del 4 luglio dal giornale spagnolo El Confidencial che riferiva dell’intenzione dell’azienda guidata da Flavio Cattaneo di vendere delle quote di Endesa, controllata da Enel al 70%.

La secca smentita di Enel 

Attraverso una nota ufficiale la società “liquida le voci su Endesa come del tutto infondate. Enel non ha alcuna intenzione di vendere le sue quote in Endesa, né ora né in futuro, in quanto la società è un asset fondamentale per la sua strategia e informa che non ci sono discussioni su questo argomento”, si legge. 

E ancora: “Non c’è mai stato alcun incontro tra i dirigenti di Enel e  Repsol, né con Borja Prado. Queste false notizie rischiano di avere effetti distorsivi sull’andamento del mercato azionario”.

L’indiscrezione del giornale spagnolo El Confidencial

Il giornale spagnolo El Confidencial aveva scritto stamattina che, data la probabilità di una vittoria del Partito Popolare il 23 luglio (giorno in cui in Spagna si terranno le elezioni anticipate, ndr.), alcuni dei principali dirigenti di grandi aziende hanno avviato contatti per discutere di operazioni di fusione. In particolare, secondo il quotidiano iberico, Antonio Brufau, presidente di Repsol, avrebbe incontrato Borja Prado (banchiere ed ex presidente Endesa) per analizzare un potenziale acquisto totale o parziale di Endesa.

L’indiscrezione era stata presa con le pinze anche dagli analisti di Equita: “Si tratterebbe di una delle operazioni più grandi nel settore utility considerando l’enterprise value di Endesa a circa 34 miliardi di euro, in attesa e da verificare con le società coinvolte. La vendita dell’intera quota di Endesa comporterebbe il dimezzamento del debito di Enel e il riposizionamento del gruppo, che sta già disinvestendo in America Latina. Tuttavia – avevano avvertito – restano da verificare sia le dimensioni dell’interessamento di Repsol (per una quota o per l’intera partecipazione), sia l’effettivo interesse di Enel a vendere”.

Cauti anche gli analisti di Intesa Sanpaolo, secondo cui una possibile uscita totale di Enel dalla Spagna “non sarebbe coerente con il riposizionamento strategico del gruppo italiano delineato lo scorso novembre dal precedente management, secondo il quale la Spagna sarebbe stata uno dei 6 Paesi core su cui puntare”

L’attuale piano strategico di Enel, infatti, non include un riposizionamento in Spagna ma una cessione delle attività in America Latina per contenere il debito. Nel dettaglio, sono previste cessioni per 21 miliardi di euro, di cui circa 11-12 miliardi sono state già state effettuate.

La reazione del titolo

L’affaire spagnolo mette pepe al titolo in Borsa. Le indiscrezioni prima, la smentita poi hanno spinto l’attenzione degli investitori sulle azioni Enel, al centro degli acquisti sin dalle prime battute della seduta. Attualmente il titolo guadagna l’2,2% del loro valore mettendo a segno una delle migliori prestazioni del Ftse Mib. 

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