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Edizione Holding, Alessandro Benetton presidente, Laghi Ad

Edizione Holding vara la nuova governance, consiglieri e nuovo statuto al termine di una giornata borsistica che ha offerto pochi spunti – Corrono i titoli della galassia Agnelli, deboli le piazze europee – Wall Street in ordine sparso

Edizione Holding, Alessandro Benetton presidente, Laghi Ad

Piazza Affari si conferma positiva al termine di una seduta interlocutoria, poco mossa in Europa e a New York. Dopo i guadagni di ieri si assiste a qualche presa di profitto, mentre il focus dei mercati resta sull’inflazione. Piatti oro e petrolio.

Nel panorama poco mosso si segnala il fatto che la famiglia Benetton abbia varato il nuovo assetto della holding Edizione.

PIAZZA AFFARI AL TRAINO DI STELLANTIS E IVECO

Milano si apprezza dello 0,47% a 27.844 punti, grazie ai guadagni della scuderia Agnelli. Stellantis è la blue chip migliore, +3,43%, con gli analisti di Jefferies che hanno incrementato da 22 euro a 25 euro il prezzo target del gruppo automobilistico e confermato l’indicazione di acquisto delle azioni.

Si conferma in denaro Iveco Group +3,26%, regina del listino nella seduta di ieri. Banca Akros rileva che sono stati diffusi i dati sulle immatricolazioni dei trattori a dicembre, ben sopra le attese per il quarto trimestre in Nordamerica: “Notizie moderatamente positive e non scontate”, si legge nel daily.

Bene Cnh +2,18 ed Exor +2,04.

Conquista un posto sul podio Stm, +3,06%, che guarda alla trimestrale migliore delle attese di TSMC, mentre gli analisti di Credit Suisse portano il prezzo obiettivo del titolo a 60 euro da 49,5 euro.

Tra i finanziari torna alla ribalta Bper +1,76%, impegnata nel tentativo di acquisto di Carige (-0,59%), con possibile coinvolgimento di Banca di Sondrio.

Il quadro favorisce il principale azionista della banca modenese, Unipol +1,73%.

Nel settore resta al palo Unicredit +0,31%, dopo il tonfo di ieri.

È pesante il bilancio di giornata di Diasorin, -4,21%, nonostante il lancio di una nuova versione del test Simplexa Sars-CoV-2 Variants Direct, test a uso esclusivo di ricerca, che permette di individuare le mutazioni associate alla variante Omicron.

In calo Moncler -1,63%, che si allinea all’ondata di gelo sul settore del lusso in tutta Europa. Penalizzata anche Ferrari -1,94%. Scende Interpump -1,99%.

Nella giornata priva di grandi spunti svetta la famiglia Benetton che ha varato il nuovo assetto della holding Edizione, con la nomina di Alessandro Benetton alla presidenza e di Enrico Laghi come ad. L’assemblea straordinaria di Edizione, riferisce una nota, ha approvato all’unanimità la trasformazione della società in spa e l’adozione di una nuova governance. Il nuovo statuto “mira a rinnovare l’impegno alla stabilità del gruppo, confermando la missione di Edizione quale holding pura di partecipazioni e la strategicità dei suoi investimenti nelle controllate Atlantia (+0,52%), Autogrill (-0,45%) e Benetton Group”. Tra queste, non vengono citate né Mediobanca (-0,75%) né Generali (-0,05%), in cui il 4% circa di Edizione potrebbe essere anche ago della bilancia nell’assemblea di primavera per il rinnovo del cda.

Nel resto del continente le vendite sui titoli delle grandi firme mandano in rosso Parigi -0,5%. Sono appena sopra la parità Francoforte +0,06%, Amsterdam +0,11% e Londra +0,15%. Meglio Madrid +0,54%.

Oltreoceano Wall Street si muove in ordine sparso, dopo una partenza positiva. È in calo il Nasdaq (-0,5%), mentre il Dow Jones guadagna lo 0,55%.

A dettare l’umore della borsa a stelle e strisce contribuiscono i dati macro, mentre l’obbligazionario appare poco mosso, con prezzi in  moderato ribasso e rendimenti in cauto rialzo (decennale +1,734%).

IN CHIAROSCURO I NUOVI DATI SULL’INFLAZIONE USA

Dopo il dato record sui prezzi al consumo visto ieri, oggi i prezzi alla produzione Usa in dicembre mostrano due facce. Il passo annuale è gigante, +9,7%, ma quello mensile +0,2% (contro stime per un +0,4%) fa sperare che l’inflazione cominci a rallentare.

Le nuove richieste settimanali dei sussidi di disoccupazione sono aumentate in modo inatteso di 23.000 a 230.000, contro stime per un calo a 200.000; il numero complessivo dei lavoratori che ricevono i sussidi di disoccupazione ha registrato un calo di 194.000 unità a 1,559 milioni, il livello più basso dal 1973.

Tornando su tempi e numero di prossimi rialzi dei tassi il presidente della Fed di Philadelphia, Patrick Hacker, in una intervista al FT, non esclude più di tre ritocchi del costo del denaro nel 2022, a partire da marzo. L’esponente della banca centrale Usa definisce inoltre “molto alto e molto brutto” il balzo annuo del 7% dell’inflazione Usa a dicembre.

DE GUINDOS, BCE: PICCO INFLAZIONE MENO TRANSITORIO

La questione della “transitorietà” dell’inflazione resta aperta nella zona euro. Secondo il numero due di Eurotower, Luis de Guindos, “l’inflazione non sarà così transitoria come previsto solo alcuni mesi fa” e la crescita dei prezzi quest’anno rischia di superare le proiezioni.

PER S&P LA BCE NON HA MOTIVO DI ALZARE I TASSI

Secondo Sylvain Broyer, capo economista per l’Europa di S&P Global Ratings la Bce non ha in ogni caso motivo di alzare i tassi nel 2022.

“Vi sono indicazioni sempre maggiori che i colli di bottiglia delle forniture si stanno progressivamente risolvendo – sostiene Broyer – e, per quanto il livello di incertezza rimanga alto, l’inflazione andrà riducendosi nel corso dei prossimi mesi. Siamo passati da una fase in cui vi era un rischio di scenario deflattivo a una fase in cui è più probabile che venga centrato l’obiettivo di inflazione di medio termine”. Data la differenza di evoluzione della situazione macroeconomica negli Usa, dove l’inflazione core appare sempre più allargata all’inflazione headline, rispetto all’Europa dove è soprattutto legata al caro-energia mentre la crescita dei salari appare contenuta, la Bce non è costretta ad agire nell’immediato oltre le misure già annunciate a dicembre ma dovrà fare un uso attento ed efficace della comunicazione.

Per l’economista inoltre non vi è relazione tra l’aumento dello spread fra Btp e Bund visto negli ultimi e l’elezione del presidente della Repubblica, l’importante è che l’Italia non disperdere l’attuale patrimonio di fiducia di imprese e famiglie. 

SPREAD STABILE, MA TASSI IN RIALZO ALLE ASTE

La seduta risulta poco mossa anche per l’obbligazionario. Lo spread tra decennale italiano e tedesco si conferma a 135 punti base (-0,59%) con rendimenti in lieve calo: rispettivamente +1,21% e -0,13%.

Salgono però i tassi sul primario dei titoli a tre e sette assegnati in asta dal Tesoro. Per la terza tranche del Btp a 3 anni scadenza 15/12/2024 il rendimento è salito di 24 centesimi, tornando in positivo per la prima volta dal 2020 e attestandosi allo 0,14%.

Per quanto riguarda la terza tranche del Btp a 7 anni scadenza 15/02/2029 il rendimento risulta in salita di 29 centesimi sull’asta del mese scorso, allo 0,89%.

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