Condividi

E’ Bologna la città più “smart” d’Italia: la ricerca ICity rate, realizzata da Forum PA

Secondo la ricerca ICity rate, realizzata da Forum PA e che ha coinvolto 103 capoluoghi di provincia, sono Bologna, Parma e Trento le città più capaci di produrre alta tecnologia, ridurre i consumi energetici degli edifici, promuovere trasporti puliti e migliorare la qualità della vita – Milano primeggia nella mobilità.

E’ Bologna la città più “smart” d’Italia: la ricerca ICity rate, realizzata da Forum PA

Bologna, Parma e Trento. Poi Firenze, Milano, Genova. Sono le città più “smart” d’Italia, che ancora una volta si spacca tra nord e sud. La classifica delle città più intelligenti è stata resa nota ieri in occasione della giornata di apertura di Smart City Exhibition, la manifestazione in corso nel capoluogo emiliano in questi giorni.

Ma che cosa si intende per città smart? Una città capace di produrre alta tecnologia, ridurre i consumi energetici degli edifici, promuovere trasporti puliti e migliorare la qualità della vita. La ricerca ICity rate, realizzata da Forum PA, ha coinvolto 103 capoluoghi di provincia, e ha scoperto quali sono le città italiane più smart, più intelligenti e quindi più vicine ai bisogni dei cittadini in base ad alcuni criteri specifici: economia, ambiente, governance, qualità della vita, mobilità, capitale sociale.

Bologna, Parma e Trento sono le tre città già proiettate verso il futuro, seguite da Firenze, Milano, Ravenna, Genova, Reggio-Emilia, Venezia e Pisa che chiude la top ten. Purtroppo il divario tra nord e sud, ancora una volta, è molto netto. Per trovare la prima città meridionale-insulare occorre arrivare fino al 43esimo posto, Cagliari, seguita da Lecce (54°) e Matera (58°). Ultime in classifica Caltanissetta, Crotone ed Enna. Anche guardando solamente alle dieci città metropolitane, questa spaccatura è evidente. Bologna, Firenze, Milano, Genova, Venezia e Torino sono tutte tra le prime 15 classificate, Roma si è piazzata al 21esimo posto, ma Bari (69°), Napoli (77°) e Reggio Calabria (87°) sono molto più indietro.

Ed ecco le varie categorie con le rispettive premiate.

Smart economy: Pisa e Milano le città più avanzate. Perché? Il tasso di occupazione, la presenza di imprese innovative, di imprese giovani e di imprese femminili hanno premiato le due città, insieme alla presenza e alla qualità di università e istituti di ricerca, alle infrastrutture come strade, ferrovie, aeroporti, ma anche infrastrutture telematiche e ai servizi turistici.

Smart environment: Trento e Ravenna le città più verdi per la qualità dell’aria, la percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti urbani, la presenza di spazi verdi in città, l’efficienza e la qualità della rete idrica e la presenza di centri di raccolta RAEE (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche).

Smart governance: Torino e Padova. Non solo e-gov, ma anche attenzione all’ambiente, adozione di politiche per l’assetto e lo sviluppo del territorio e capacità di fare rete con altri Comuni.

Smart living: Siena e Trieste. Si vive meglio qui anche grazie agli investimenti in cultura e welfare e attraverso l’offerta di servizi di vario tipo, dagli asili nido alle biblioteche comunali.

Smart mobility: Milano e Venezia. Qui spostarsi è più facile con una rete diffusa ed efficiente di trasporto pubblico con zone a traffico limitato, piste ciclabili, servizi di bike e car sharing.

Smart people: Bologna e Ravenna scommettono sui cittadini. In queste due città il livello di istruzione e l’abbandono scolastico, ma anche il numero di donne che lavora e che ricopre cariche all’interno dell’amministrazione, la presenza di studenti stranieri, la partecipazione politica, il coinvolgimento in associazioni di volontariato sono ai vertici.

“La classifica, piuttosto che considerarsi un punto di arrivo, vuole essere utile per fotografare lo stato attuale, di partenza dei processi in corso – ha detto Gianni Dominici, direttore generale di FORUM PA, che ha curato la ricerca –. Utilizzando la metafora delle corse automobilistiche, quella che restituiamo non è la classifica finale ma la griglia di partenza di una gara ancora tutta da correre. Ovviamente in pole position non ci si arriva per caso e le città più avanti nello schieramento sono quelle che possono vantare una preparazione, un’accumulazione importante nei diversi ambiti considerati”.

Commenta