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Draghi si è dimesso, Mattarella verso lo scioglimento delle Camere. Terremoto Forza Italia, Brunetta lascia

Mario Draghi si è dimesso, Governo in carica per gli affari correnti. Mattarella convoca Fico e Casellati: si va verso lo scioglimento delle Camere – Forza Italia perde pezzi: dopo Gelmini, via anche Brunetta

Draghi si è dimesso, Mattarella verso lo scioglimento delle Camere. Terremoto Forza Italia, Brunetta lascia

Mario Draghi si è ufficialmente dimesso. Dopo un breve, ma commosso, passaggio alla Camera, il Premier è salito al Quirinale e ha rassegnato le sue dimissioni nelle mani del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il Capo dello Stato “ne ha preso atto. Il Governo rimane in carica per il disbrigo degli affari correnti”, recita il comunicato del Quirinale.

Le dimissioni di Mario Draghi

Dopo 17 mesi di Governo in cui è riuscito a riportare l’Italia al centro della scena politica europea, a portare avanti con successo la campagna elettorale, a scrivere il Pnrr, centrando tutti gli obiettivi previsti fino ad ora, a chiudere importanti contratti energetici che riducono considerevolmente la dipendenza dell’Italia dalla Russia, l’avventura di Mario Draghi a Palazzo Chigi termina qui, affossata dal fuoco incrociato di Lega, Forza Italia e Movimento 5 Stelle

I contraccolpi nei partiti: Brunetta lascia Forza Italia

Una decisione obbligata, quella delle dimissioni, arrivata dopo una folle giornata al Senato in cui i due partiti del centrodestra e il movimento guidato da Giuseppe Conte non hanno partecipato al voto di fiducia sulle comunicazioni del Premier, ponendo fine alla legislatura in anticipo senza però avere il coraggio di votare apertamente contro. Una scelta che, anche all’interno dei partiti, sta provocando i primi terremoti. I pentastellati rischiano l’ennesima spaccatura, mentre Forza Italia perde pezzi importanti. La ministra per gli Affari regionali, Mariastella Gelmini, e il ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, hanno lasciato il partito, criticando aspramente la linea dettata da Silvio Berlusconi. “Non votando la fiducia a Draghi, Forza Italia ha tradito la sua storia e i suoi valori. Non sono io che lascio, è Forza Italia che lascia se stessa”, ha detto Brunetta.

Il ringraziamento commosso di Draghi alla Camera

Alle 9 di stamattina, giovedì 21 luglio, il Premier è arrivato alla Camera, accolto dagli scroscianti applausi dei ministri e di tutti i deputati, compresi quelli appartenenti ai partiti che lo hanno costretto ad andare via. 

“Alla luce del voto espresso ieri sera dal Senato della Repubblica chiedo di sospendere la seduta perché mi sto recando dal Presidente della Repubblica per comunicare le mie determinazioni”, ha detto Draghi che poi, molto commosso, ha ringraziato l’Aula per il lungo applauso che gli è stato tributato. “Anche i banchieri usano il loro cuore…”, ha detto il presidente del Consiglio facendo un riferimento scherzoso alla barzelletta sul cuore del banchiere “mai usato” che aveva raccontato nell’incontro con la stampa estera di qualche giorno fa.

Cosa succede dopo le dimissioni di Draghi?

Il Governo rimarrà in carica fino alle elezioni per i cosiddetti “affari correnti”, vale a dire per garantire l’ordinaria amministrazione fino a che non si terranno nuove elezioni. In questo periodo non potrà approvare decreti legge, effettuare nomine, né fare riforme.

La palla è passata nelle mani del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Sarà lui a decidere se e quando si andrà alle elezioni. Il Quirinale ha già comunicato che il Capo dello Stato riceverà nel pomeriggio i presidenti delle Camere, Roberto Fico e Maria Elisabetta Alberti Casellati. Successivamente – secondo l’iter – dovrebbero esserci le consultazioni con i partiti, ma con ogni probabilità Mattarella deciderà di saltare questo passaggio, sciogliendo direttamente le Camere e convocando elezioni anticipate. Secondo le previsioni, voto dovrebbe tenersi in una data compresa tra il 25 settembre e il 9 ottobre. Poiché però il 25 settembre è la vigilia del capodanno ebraico, la data più probabile sembra essere quella del 2 ottobre. C’è però un problema: la legge di Bilancio che dovrà essere presentata alle Camere entro il 15 ottobre.

Sarà, tra l’altro, la prima volta nella storia della Repubblica che si andrà a votare in autunno. Che la campagna elettorale estiva abbia inizio. 

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