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Ddl Scuola, sindacati confermano: “Sciopero nella prima ora degli scrutini”

Le sigle sindacali annunciano uno “sciopero della prima ora di servizio per tutti gli scrutini nelle prime due giornate delle operazioni” – Lo sciopero contro il ddl scuola non coinvolgerà le classi terminali dei cicli di studio – Renzi: “Si può sempre migliorare, ma il Paese si è rimesso in moto”.

Ddl Scuola, sindacati confermano: “Sciopero nella prima ora degli scrutini”

Continua l’opposizione delle sigle sindacali contro il ddl di riforma della scuola che, dopo il passaggio alla Camera, sarà sottoposto all’esame del Senato la prossima settimana. Le segreterie di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda Fgu hanno, infatti, annunciato uno “Sciopero della prima ora di servizio per tutti gli scrutini in ciascuna delle prime due giornate di svolgimento delle operazioni”.

Lo sciopero, “le cui date sono individuate in relazione al calendario adottato da ogni singola istituzione scolastica” fa eccezione per quanto riguarda “le classi terminali dei cicli di studio”, cioè terza media e ultimo anno delle superiori. Allo sciopero, poi, si aggiungeranno anche iniziative parallele come “La cultura in piazza”, venerdì 5 giugno a partire dalle 21, con fiaccolate in contemporanea in tutte le principali città italiane.

Per i sindacati, il ddl “lascia irrisolte molte delle sue più evidenti criticità e non dà risposta alle richieste che stanno alla base di una mobilitazione condivisa e partecipata dall’intero mondo della scuola”, e chiedono “un piano di assunzioni che non può limitarsi soltanto a quanti sono inseriti nelle Gae”.

Le sigle sindacali, poi, sono contrarie al “potere dei dirigenti di conferire incarichi ai docenti attraverso la chiamata diretta dagli albi territoriali” e “alla valutazione dei docenti con criteri arbitrari e la costituzione di commissioni prive delle necessarie competenze” e chiedono “la regolazione per contratto di tutte le materie che hanno ricadute su aspetti normativi e retributivi a del rapporto di lavoro”.

“Si può sempre discutere e migliorare ma la cosa vera è che questo Paese si è rimesso in moto”. Con queste parole il premier Matteo Renzi ha commentato il ddl sulla Scuola, tentando di smorzare le polemiche: “Le cose si fanno, le leggi vengono approvate e poi naturalmente le discussioni, le valutazioni diverse, ma sono molto fiducioso”, ha confermato il premier.

Renzi ha poi sottlineato che “Dopo anni finalmente c’è un investimento sull’edilizia scolastica dopo anni ci sono centomila precari che vengono assunti. E poi si può sempre discutere e migliorare”.

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