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Da Napoleone a Jimi Hendrix: il tour delle placche blu di Londra su FIRST Arte

Passeggiare per le strade di Londra cercando le placche blu che la English Heritage continua ad affiggere sulle facciate delle dimore o degli studi dove famosi artisti, musicisti, politici e scrittori hanno vissuto, dipinto, scritto o registrato la propria musica può essere un nuovo modo di conoscere la città.

Da Napoleone a Jimi Hendrix: il tour delle placche blu di Londra su FIRST Arte

Una parte della storia di Londra può essere letta anche attraverso le 900 placche blu che dal 1867 adornano le facciate delle dimore o degli studi in cui hanno soggiornato personaggi famosi della politica, della musica, dell’arte e della letteratura. Se si vuole percorrere la strada in ordine cronologico per affissione, occorre partire dalla casa di Napoleone III e da lì visitare Isaac Newton, Vincent Van Gogh, Alfred Hitchcock, Charles Dickens, Sigmund Freud, Virginia Woolf e Freddy Mercury.

Una targa è dedicata al crittografo Alan Turing, che servì l’Inghilterra durante la seconda guerra mondiale, un’altra per l’icona di Londra John Lennon sulle pareti della casa dove scrisse le sue canzoni nel 1968, un’altra al 23 di Brook Street nella capitale inglese dove Jimi Hendrix, una delle chitarre più famose del mondo, ha vissuto nei suoi anni di maggiore successo.

Ecco cosa si legge su FIRSTArte:

La prima placca blu di Londra fu affissa nel 1867 sulla casa in cui nacque Lord Byron, ma sfortunatamente l’edificio fu demolito nel 1889, così ora la più antica targa esistente è quella dedicata a Napoleone III, risalente sempre al 1867.

Fu la Society of Arts ad avviare il progetto nel 1866 su suggerimento del politico liberale William Ewart, dando inizio alla tradizione di contrassegnare con un simbolo semplice ed elegante i luoghi di Londra in cui hanno vissuto o lavorato alcune fra le più grandi personalità della storia: da scienziati del calibro di Isaac Newton ad artisti come Vincent Van Gogh, da Alfred Hitchcock a Charles Dickens, da Sigmund Freud a Oscar Wilde o Virginia Woolf e i politici non mancano, ma per fortuna lo spirito delle placche rimane placidamente apolitico.

L’idea partì da Ewart nel 1863 e alla sua concretizzazione contribuì anche il famoso progettista e teorico del disegno industriale Henry Cole. Nel tempo le targhe commemorative hanno cambiato forma e colore, passando dal blu al più economico marroncino, per necessità del produttore dell’epoca, cioè la MintonHollins & Co. La Society of Arts ne realizzò in tutto 35, delle quali è pervenuta soltanto la metà. In seguito, nel 1901, il cosiddetto “schema delle placche blu” passò sotto la supervisione del London County Council, che decise di standardizzare il colore optando per l’ormai classico blu cobalto. 

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