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Corte dei Conti, Giampaolino: “La corruzione pregiudica l’economia”

Il presidente Giampaolino all’inaugurazione dell’anno giudiziario: “La corruzione sistemica, oltre al prestigio, all’imparzialità e al buon andamento della pubblica amministrazione, pregiudica, da un lato, la legittimazione stessa delle pubbliche amministrazioni e dall’altro, l’economia della Nazione”.

Corte dei Conti, Giampaolino: “La corruzione pregiudica l’economia”

In Italia la “corruzione sistemica” pregiudica sia la legittimazione delle pubbliche amministrazioni, sia la stessa economia del Paese. Ad affermarlo è il presidente della Corte dei Conti, Luigi Giampaolino, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2013.

“La natura sistemica della corruzione – ha detto Giampaolino – ha comportato un ingigantimento del bene giuridico offeso e una rarefazione del contenuto di disvalore dei singoli comportamenti di corruzione. In effetti, la corruzione sistemica, oltre al prestigio, all’imparzialità e al buon andamento della pubblica amministrazione, pregiudica, da un lato, la legittimazione stessa delle pubbliche amministrazioni e dall’altro, l’economia della Nazione”.

Quanto al fisco, gli aumenti del prelievo tributario necessari per rispondere alle richieste dell’Europa hanno forzato “una pressione fiscale già fuori linea nel confronto europeo” e favorito “le condizioni per ulteriori effetti recessivi – ha sottolineato ancora Giampaolino -. La pur comprovata maggior efficacia delle misure di contenimento della spesa pubblica non ha consentito, in presenza di un profilo di flessione del prodotto, la riduzione dell’incidenza delle spese totali sul Pil, che resta al di sopra dei livelli pre-crisi”.

Anche per questo motivo, sul versante dei conti pubblici, il Presidente della Corte dei Conti sottolinea che “l’asimmetria temporale tra gli effetti restrittivi prodotti dalle ripetute manovre di riduzione del disavanzo e l’impatto positivo sulla crescita degli interventi di sostengo dell’economia e delle riforme genera un equilibrio fragile, con il rischio di una rincorsa incompiuta degli obiettivi di finanza pubblica”.

Giampaolino chiede quindi al nuovo governo di confermare “il sentiero di risanamento che conduce al pareggio di bilancio” e di mettere in campo “le azioni in grado di generare una più equilibrata composizione di entrate e spese. Al nuovo Parlamento e al nuovo governo spetta il compito di esplorare, restando all’interno del sentiero di risanamento che conduce al pareggio di bilancio, le azioni in grado di generare una più equilibrata composizione di entrate e spese, una volta superata l’emergenza finanziaria”.

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