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Coppa Italia: Fiorentina-Inter finalissima all’Olimpico come anticamera delle sfide europee

Fiorentina-Inter è solo la prima delle finali che attendono le due squadre al termine di una stagione ricca di soddisfazioni: i nerazzurri dovranno disputare anche la finalissima di Champions e i gigliati quella di Conference League

Coppa Italia: Fiorentina-Inter finalissima all’Olimpico come anticamera delle sfide europee

Che inizino le danze. Fiorentina-Inter dà il via al periodo più bello della stagione calcistica, ovvero quello delle finali, nazionali ed europee. Mai come quest’anno ne avremo tante da seguire, oltretutto con nerazzurri e viola protagonisti pure in Champions e Conference League. Si parte con la Coppa Italia e con il terzo scontro stagionale tra Italiano e Inzaghi, due dei tecnici più apprezzati del momento: in palio c’è un trofeo importante, vero e proprio antipasto in vista degli appuntamenti internazionali delle prossime settimane.

Fiorentina – Inter (ore 21, Canale 5)

Fiorentina e Inter, per ovvi motivi, non arrivano al match dell’Olimpico con le stesse aspettative: entrambe vogliono vincere, ci mancherebbe, ma è chiaro che Inzaghi ha maggiori obblighi rispetto a Italiano. Di contro, però, va detto che una vittoria peserebbe più sulla stagione dei viola che dei nerazzurri, dunque la Fiorentina, paradossalmente, potrebbe scendere in campo con un carico di pressione superiore. Discorsi che vanno presi con le molle, perché poi il pallone comincerà a rotolare e lì potrà succedere davvero di tutto, come sempre, del resto, quando si affrontano queste due squadre. I precedenti del campionato, almeno, dicono questo, alla luce del pirotecnico 4-3 con cui l’Inter sbancò il Franchi il 22 ottobre scorso, ma anche dell’1-0 con cui la viola si prese la rivincita a San Siro il primo aprile. La sfida tra i due allenatori è il primo elemento da tenere in considerazione: da una parte Italiano, offensivista convinto con il suo 4-2-3-1 (o 4-3-3, a seconda degli uomini) fatto di possesso palla e baricentro alto, dall’altra Inzaghi, fedelissimo di un 3-5-2 diverso, eppure altrettanto votato alla manovra e all’attacco. Molto della Coppa Italia passerà da qui, fermo restando che poi subentrano le giocate individuali, in grado di scardinare qualsiasi piano pre-partita.

Inzaghi indica la via: “Dobbiamo essere squadra. Il mio futuro? Resto al 100%”

“Affrontiamo una squadra in salute, nelle ultime 24 partite ha perso quattro volte e vinto quasi sempre – ha sottolineato Inzaghi -. Sappiamo cosa troveremo, ci siamo affrontati tante volte e quest’anno abbiamo vinto e perso. Si sono meritati due finali come noi, sarà aperta ma dobbiamo essere squadra ed essere bravi a reggere la partita, la gara vivrà sul momento e sull’episodio, dovremo essere bravi a indirizzarla. Il mio futuro? Resto al 100%, non mi sono mai sentito un precario, ho lavorato e dato il massimo sempre, ma noi allenatori siamo giudicati sempre per i risultati che otteniamo”.

Italiano ci crede: “Voglio vedere gli stessi occhi di Basilea, daremo filo da torcere all’Inter”

“C’è grande orgoglio per essere arrivati fin qui, è stato un percorso fantastico e non ci scordiamo l’altra finale – ha ribattuto Italiano -. Ci apprestiamo ad affrontare la finalista di Champions, sarà un ostacolo durissimo, ma siamo sereni, ci giocheremo le nostre chance: cercheremo di dare filo da torcere ai nerazzurri. L’unico spunto che prendo dalle gare di campionato contro l’Inter è che abbiamo dimostrato di avere armi per darle fastidio, anche se sappiamo che sarà una montagna molto difficile da scalare. Voglio vedere gli stessi occhi di Basilea e lo spirito mostrato ultimamente”.

Fiorentina – Inter, le formazioni: Italiano si affida a Cabral, Inzaghi risponde con Dzeko

La parola passa al campo, dove Fiorentina e Inter si contenderanno la 77esima edizione della Coppa Italia. Italiano ha tutta la rosa a disposizione, eccezion fatta per il portiere di riserva Sirigu, dunque potrà affidarsi al classico 4-2-3-1 con Terracciano in porta, Dodò, Milenkovic, Ranieri (favorito su Martinez Quarta) e Biraghi in difesa, Amrabat e Castrovilli a centrocampo, Ikoné, Bonaventura e Nico Gonzalez alle spalle dell’unica punta Cabral. Inzaghi invece, oltre al solito Skriniar, dovrà rinunciare anche a Mkhitaryan, la cui tabella di recupero è improntata alla finale di Champions del 10 giugno, per il resto però potrà contare su tutti gli uomini migliori, in un 3-5-2 con Handanovic tra i pali (le gerarchie della Coppa Italia resteranno tali anche in finale), Darmian, Acerbi e Bastoni nel reparto arretrato, Dumfries, Barella, Brozovic, Calhanoglu e Dimarco in mediana, Lautaro e Dzeko in attacco. Si gioca in un Olimpico esaurito, con 25 mila tifosi per parte e qualche migliaio di spettatori “neutri”, tra cui però non ci sarà il Presidente della Repubblica Mattarella, ieri protagonista del consueto ricevimento delle squadre al Quirinale. L’arbitro della sfida sarà il toscano (della sezione di Pistoia) Massimiliano Irrati, già designato per la finale di Supercoppa a Riad, con Mazzoleni e Marini al Var.

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