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Cooperative italiane potenzialmente idonee ad emettere obbligazioni e minibond

L’alleanza delle Cooperative Italiane pubblica una ricerca volta ad individuare le cooperative potenzialmente interessate ad accedere al mercato dei capitali di debito – Si tratta della possibilità di emettere titoli (obbligazioni, minibond) cercando strumenti di finanziamento alternativi al canale bancario – In testa le coop di Emilia, Trentino e Lombardia

Cooperative italiane potenzialmente idonee ad emettere obbligazioni e minibond

L’alleanza delle Cooperative Italiane ha riportato una ricerca frutto della collaborazione con l’Ufficio Studi AGCI, con l’Area Studi Confcooperative e con il Centro Studi Legacoop, indirizzata all’individuazione delle cooperative italiane potenzialmente interessate ad accedere al mercato dei capitali di debito. Si tratta della possibilità di emettere titoli (obbligazioni, minibond) cercando strumenti di finanziamento alternativi al canale bancario per gestire l’attività ordinaria, o espandersi in mercati esteri, o ancora per effettuare investimenti finalizzati ad un generale recupero di competitività.

L’analisi è stata effettuata considerando come vincolanti, un fatturato di almeno 5 milioni di euro, un Ebitda sempre positivo negli utlimi tre anni e pari ad almeno il 5% del Fatturato nell’ultimo esercizio e, infine, una leva finanziaria (rapporto Debiti Finanziari/ P. Netto) non superiore a 4. A questi parametri si aggiunge quanto previsto dalla normativa del Decreto Sviluppo e dal regolamento dell’ExtraMot Pro, la nuova piattaforma creata da Borsa Italiana per accolgliere obbligazioni e cambiali finanziarie emesse ai sensi del Decreto Sviluppo, ovvero la pubblicazione del bilancio degli ultimi due esercizi, di cui l’ultimo sottoposto a revisione contabile.

L’analisi condotta per individuare le imprese con caratteristiche congruenti ai parametri prima descritti, si fonda su un insieme di 67.175 cooperative attive con bilanci depositati nel triennio 2010-2011-2012 e presenti nella banca dati Aida di Bureau Van Dijk. Fra queste sono state considerate 2.444 imprese con ricavi, nel 2012, superiori a 5 milioni di €, e, più in particolare, quelle che nel triennio hanno avuto un EBITDA sempre positivo: queste società sono in tutto 1.734.

In termini di numerosità il comparto agroalimentare è quello prevalente (44,7%) seguito dai Servizi (18,4%) e dalla cooperazione sociale (16,2%). Sotto il profilo del valore della produzione espresso, invece, prevale il settore della distribuzione che, con sole 12 cooperative incide per il 27,5% sul totale. L’ammontare complessivo dei debiti finanziari si attesta sui 12 miliardi di euro, il 53,5% della produzione complessivadell’esercizio 2012. Se considerate nell’ottica della dimensione aziendale le 407 cooperative individuate si ripartiscono in 44 imprese con V.P. 2012 oltre i 50milionidi € che incidono per il 10,8%sul totale, e 363 società di dimensioni medio-piccole,l’89,2%.

La distribuzione territoriale vede una netta prevalenza dell’area nord del Paese con il 65,8% delle cooperative, con Emilia Romagna, Trentino A. A. e Lombardia in testa.

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