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Concorrenza cinese? Samsung corre ai ripari: meno smartphone e più economici

Il gigante coreano, che detiene ancora nel 2014 il 23% della quota di mercato nella vendita di smartphone, deve ora contrastare la concorrenza di marchi emergenti come Huawei e Lenovo, soprattutto nella fascia di prezzi medio-bassa.

Meno smartphone e rafforzamento dell’offerta sulla fascia bassa di prezzi. Questa è la strategia di Samsung per sconfiggere l’ondata di concorrenza cinese: il gigante di elettronica coreano ha riflettuto sulle perdite di posizioni subite negli ultimi trimestri e annunciato una sterzata strategica che gli analisti attendevano da tempo.

E ha così deciso, dopo aver surclassato Apple sull’alta gamma, di puntare anche a coprire quella fascia di prezzo medio-bassa che sta sempre più diventando appannaggio dei produttori cinesi, in particolare Huawei e Lenovo. A confermare il cambio di direzione, che si opererà ormai soprattutto dal 2015, è stato il responsabile delle relazioni con gli investitori, Robert Yi durante una conferenza a New York, secondo quanto ha poi confermato un portavoce della società coreana.

Il tutto dopo che nel terzo trimestre Samsung ha accusato un nuovo pesante calo sugli utili netti, praticamente dimezzati rispetto allo stesso periodo di un anno prima. Secondo la società di ricerche Idc, la quota di Samsung sul settore si è abbassata al 23 per cento dal 35 per cento che deteneva nel 2013, mentre Apple che da sempre si concentra su modelli di fascia più alta con l’iPhone, a fronte dei vari Galaxy della casa coreana, detiene un 12 per cento.

Ora il gruppo si appresta a contrattaccare l’assalto che negli ultimi due anni è stato lanciato, in questo contesissimo segmento di mercato, dai produttori cinesi come Huawei, Lenovo e Xiaomi, rafforzando le sua gamma sugli smartphone new entry.

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