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Coca-Cola e Pepsi si danno all’alcol: la nuova moda dell’hard seltzer

Le due multinazionali americane entrano in forze nel mercato degli alcolici soft che non dispiacciono nemmeno ai salutisti

Coca-Cola e Pepsi si danno all’alcol: la nuova moda dell’hard seltzer

Che il mercato dei cocktail, in particolare quello dello spritz, sia in piena espansione, lo aveva già lasciato intendere l’interesse persino di LVMH, il più grande gruppo del beverage di lusso mondiale, che aveva sfidato il Prosecco sul suo terreno, lanciando il Chandon Garden Spritz, una versione francese (per la verità non molto invitante, ma di prestigio) della ormai celeberrima e richiestissima bevanda veneta, icona dell’Italian style sebbene sia in realtà di origine austriaca. La conferma del trend arriva ora con l’ingresso in questo mercato di due grandi gruppi come Coca-Cola e Pepsi, storicamente specializzati in bevande gassate non alcoliche ma già da anni in vena di diversificazione. Le due multinazionali voglio anche loro entrare nella partita dei drink alcolici e per questo hanno lanciato, prima Coca-Cola a fine 2020 e ora anche Pepsico, il loro seltz, ovvero l’acqua frizzantissima che è tra gli ingredienti magici proprio dello spritz e anche di tanti altri drink da aperitivo.

Il nuovo prodotto di Pepsico sarà per la precisione un “hard seltzer”, cioè leggermente alcolico (5%) e a quanto apre dal sapore fruttato: arriverà sul mercato Usa nel 2022 e si chiama Hard Mtn Dew, frutto di una collaborazione con Mountain Dew e Boston Beer. In pratica una sorta di birra (è formalmente classificato come tale), un’acqua frizzante aromatizzata e leggermente alcolica che soprattutto negli Usa è diventata di moda. Gli hard seltzer sono letteralmente esplosi da un paio di anni: oltre ad essere usati per i cocktail, si bevono anche da soli come soft drink e sono sempre più di tendenza presso un pubblico giovane e anche femminile (piacciono al 53% delle donne, contro il 40% della birra tradizionale). Di che cavalcare l’onda della voglia di ripartenza, di tornare a uscire la sera e festeggiare, ora che con i vaccini il Covid sembra quanto meno far un po’ meno paura. Morgan Stanley ha stimato che questo mercato, praticamente inesistente fino a cinque anni fa, nel 2020 valesse già 5 miliardi di dollari, e che da qui al 2025 possa quadruplicare il proprio giro d’affari, superando i 20 miliardi di dollari, ossia il 20% dei volumi complessivi delle bevande fermentate.

Il Financial Times va persino oltre, pronosticando che gli hard seltzer conquisteranno una quota del 15% di tutto il mercato degli alcolici mondiale entro il 2024. Di che far gola a gruppi come Pepsi e Coca-Cola, che dipende ancora per l’85% del suo fatturato alla bevanda che tutti conosciamo ma che meno di un anno fa ha lanciato “Topo Chico” in Messico e poi anche sul mercato europeo, mentre negli Usa sbarcherà l’anno prossimo proprio come la rivale. Ad attirare questi nuovi alcolici soft c’è anche la moda salutista, che considera queste bevande più leggere, meno zuccherate e meno alcoliche di altre, e dunque più sane. Inoltre, dettaglio non da poco, l’hard seltzer dribbla la regolamentazione americana sulla vendita di alcolici e può dunque essere liberamente venduto e acquistato in qualsiasi supermercato.

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