Evidentemente in tempi di cambiamenti climatici e di temperature estreme può anche accadere che per qualcuno non sia possibile praticare sport ad alto livello, o per lo meno che non sia possibile farlo al 100% delle proprie forze, e che qualche atleta possa sentirsi male al punto da doversi ritirare da una importante competizione. Sembra essere successo proprio questo, purtroppo, a Jannik Sinner nella finalissima del Master 1000 di Cincinnati, dove affrontava il grande rivale Carlos Alcaraz. Reduce dalla straordinaria vittoria di Wimbledon (prima volta di un italiano nello Slam londinese), che aveva seminato più di un dubbio nella testa dello spagnolo, il numero uno al mondo ha invece iniziato malissimo la partita sul cemento statunitense: visibilmente in grande difficoltà sin dai primi scambi, Sinner ha finito col ritirarsi sul punteggio di 5-0 per Alcaraz. La partita è così durata solo 23 minuti, per altro imbarazzanti per Jannik, che ha subito ben tre break (compreso quello, a zero, nel primissimo game) prima di arrendersi.
“Ci ho provato ma sto troppo male, mi dispiace”, ha detto Sinner scusandosi con gli spettatori. “Da ieri non mi sentivo bene, speravo di migliorare nel corso della notte ma invece le condizioni sono peggiorate. Ci ho provato, mi dispiace aver deluso tutti, soprattutto quelle persone che oggi, di lunedì, dovevano lavorare o fare qualcos’altro e invece sono venute a seguire la partita”, ha ancora spiegato il campione di Sesto Calende. Verosimilmente ad incidere sono statl anche le condizioni climatiche, che in effetti erano dure ma non così proibitive: 32 gradi con il 50% di umidità. Se questo fosse davvero il motivo, verrebbe da pensare che nel tennis si è visto di peggio, soprattutto negli Slam dove i tennisti giocano al meglio dei 5 set e dunque restano per diverse ore sul campo, sotto il sole cocente, per due settimane consecutive. E’ il caso ad esempio dell’Australian Open ma anche del prossimo Slam, che inizia tra pochi giorni e di cui il torneo di Cincinnati era considerato una sorta di preparazione: sul cemento di New York sono attese come sempre temperature altissime e Sinner non potrà che affrontarle.
Sinner cede così ad Alcaraz lo scettro di un torneo di cui era campione in carica e rimette in carreggiata il numero 2 al mondo in vista dell’appuntamento di Flushing Meadows: con il titolo conquistato a Cincinnati – in cui comunque conduceva la finale per 5-0 e sembrava nettamente più in forma a prescindere dal ritiro dell’avversario – lo spagnolo recupera fiducia e accorcia le distanze nel ranking Atp. Se la finalissima di New York sarà ancora tra loro due e se dovesse vincere Alcaraz, quest’ultimo si riprenderebbe la corona di numero uno al mondo, che è sulla testa di Jannik Sinner da ormai oltre un anno.