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Cina, per S&P c’è un alto rischio di correzione dell’economia per eccesso di investimenti

Gli analisti di Standard & Poor’s rilevano in un report che il Paese asiatico ha il rischio più alto per una correzione dell’economia dovuta a troppi investimenti a fronte di ritorni in calo – Ma il governo può intervenire – Chan: “Non stiamo dicendo che ci sarà una crisi economica ma che il ciclo degli investimenti potrebbe girare e causare una correzione”

Cina, per S&P c’è un alto rischio di correzione dell’economia per eccesso di investimenti

La Cina sta investendo un po’ troppo. Con il rischio di trovarsi in mezzo a una decisa correzione dell’economia se il ciclo di investimenti dovesse rallentare. È l’opinione degli analisti di Standard & Poor’s che in un report chiamato “The investment  Overhang: High For China; Intermediate For Australia, Canada, France, And Most BRICS”  (L’eccesso degli investimenti: alto per la Cina; medio per Australia, Canada, Francia e la maggior parte dei Brics) individua in un eccesso di investimenti il principale indicatore per individuare una possibile correzione dell’economia.

Nel dettaglio, S&P si chiede quali siano i Paesi che stanno investendo troppo rispetto ai ritorni ottenuti. Per farlo ha comparato il rapporto degli investimenti sul Pil rispetto alla crescita del Pil reale. Dopo aver analizzato 32 economie, tra cui le 20 più grandi, S&P ha individuato  quattro categorie a seconda del rischio: alto, medio, basso e minimo.  E la Cina è in cima alla lista, con gli investimenti per infrastrutture che pesano per più del 40% del Gdp, a fronte di ritorni sugli investimenti in diminuzione o bassi (molta della spesa è stata fatta in modo non efficiente perché resa possibile dall’abbuffata degli stimoli post crisi finanziaria). E se gli investitori, spinti dai ritorni in calo, decidessero di investire di meno, il contraccolpo si farebbe sentire sull’economia, con una correzione dell’economia tanto più ampia quanto più grande è l’eccesso e più lungo è il periodo. In altre parole, la dipendenza della Cina sulla spesa in investimenti per guidare la crescita è insostenibile.

Per S&P il governo cinese è comunque in grado di manipolare i livelli di investimento a seconda delle esigenze dell’economia. “Potranno influenzare cosa accade tramite le banche e le imprese controllate dallo Stato”, ha rilevato Terry Chan, l’analista di S&P autore dello studio che ha precisato di aspettarsi nel 2013 una crescita dell’8% del Paese. “Non stiamo dicendo che ci sarà una crisi economica – ha infatti precisato Chan – stiamo dicendo che il ciclo degli investimenti potrebbe girare  e che ci potrebbe essere una correzione economica”.

Tra i Paesi con rischio medio ci sono invece  il Brasile, l’Australia, l’Indonesia e il Sud Africa, ma anche India e Canada. Basso rischio invece per gli Stati Uniti, Taiwan e la Germania, Paesi dove gli investimenti si sono mantenuti sempre a livelli bassi e sostenibili.

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