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Cherry compie 2 anni e punta al Real Estate

L’innovativa startup fintech di Giovanni Bossi in questi due anni ha lavorato 320mila posizioni e 215mila immobili legati a crediti secured.

Cherry compie 2 anni e punta al Real Estate

Cherry, la startup fintech innovativa fondata dall’azionista unico Giovanni Bossi e dall’attuale Ceo Mara di Giorgio con l’obiettivo di sviluppare servizi tecnologici per il credito deteriorato compie due anni e guarda al futuro. Un futuro che dagli npl sembra condurre dritto al Real Estate. 

“Siamo partiti dalla constatazione che per una efficiente gestione dei crediti deteriorati la disponibilità di dati, in termini di quantità e di qualità, fa la differenza – spiega Luca Bonacina, co-founder e Head of Technology di Cherry srl – Da lì abbiamo proceduto con una metodologia agile, sperimentando e testando di volta in volta soluzioni a problemi che, sulla base di un costante confronto con partner fidati, ci venivano presentati come limiti dell’operatività umana nella raccolta di dati. Da questo processo creativo è nata Cherry Bit, piattaforma web che riesce, in modalità completamente automatizzata, ad analizzare un portafoglio di NPL, con l’obiettivo di stimare il tempo ed il valore di recupero delle posizioni di credito. La piattaforma si basa su funzioni avanzate di raccolta e qualifica di punti dato, usa quindi algoritmi per la loro riconciliazione e tecniche di machine learning per la stima del recupero. Una “piccola” rivoluzione per gli addetti ai lavori, abituati a raccogliere tali informazioni spesso manualmente e a processare una due diligence in settimane di lavoro”. 

A due anni dalla sua nascita, per Cherry è arrivato il momento di fare un primo bilancio. Dal 19 luglio del 2019, Cherry Bit ha lavorato complessivamente oltre 320mila posizioni e 215mila immobili legati a crediti secured. Ciò ha permesso alla società che ha raggiunto un capitale sociale di un milione di euro, di ampliare il proprio team, aggiungendo al nucleo iniziale di quattro ingegneri due nuovi professionisti tech e due operatori finanziari senior per lo sviluppo commerciale del prodotto. 

“Dopo due anni di sperimentazioni il prodotto ha raggiunto una sua maturità ed è in grado di affrontare un mercato che nel frattempo si è ampliato – prosegue Bonacina – Nata per operare prettamente nel credito deteriorato, oggi Cherry Bit è in grado di monitorare tutte le fasi di vita del credito, dagli NPL, agli UTP, ai crediti in bonis. Inoltre, essendo la piattaforma strutturata con un’architettura a “microservizi”, abbiamo potuto aggiornare i nostri sistemi andando a creare sottoinsiemi di servizi eseguibili in maniera indipendente. Uno di questi, su cui ormai deteniamo lo standard di mercato, è l’analisi ipotecaria: è tra i servizi più richiesti e consente, tra le altre cose, di validare 50 ipoteche in un minuto”.

A livello di business, l’azienda si dice pronta a compiere un ulteriore step di crescita, affacciandosi a un nuovo mercato. “Abbiamo reso richiedibile “on demand” dai nostri clienti un servizio di analisi immobiliare sulle posizioni debitorie – afferma Luca Bonacina – Inoltre, non ci limitiamo ad ottenere le informazioni aggiornate sugli immobili, ma applichiamo algoritmi proprietari di clusterizzazione e valorizzazione degli stessi per fornire informazioni aggiuntive come la valorizzazione, la localizzazione esatta su Google maps e mappe catastali l’eventuale coinvolgimento dell’immobile in una procedure legali e lo stato attuale di gravami ipotecari. Uno strumento che siamo pronti a sviluppare per farne un sistema di scouting di opportunità immobiliari, da mettere a disposizione degli investitori per operazioni di investimento immobiliare”.

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