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Champions: Juve e Lazio partono bene. Oggi Inter e Atalanta

Con due gol di Morata, la Juve espugna Kiev e cancella le perplessità sugli schemi di Pirlo – Molto bene anche la Lazio che batte il Borussia aperta da Immobile – Oggi tocca a Inter e Atalanta proseguire il buon inizio delle italiane in Champions

Champions: Juve e Lazio partono bene. Oggi Inter e Atalanta

Una partenza col botto. Juventus e Lazio cominciano come meglio non potrebbero la loro avventura in Champions League, e se la vittoria dei bianconeri a Kiev era, se non scontata, quantomeno attesa, lo stesso non si può dire per quella dei biancocelesti contro il Borussia Dortmund: una vera e propria impresa, che ci regala un due su due più promettente che mai.

Partiamo dagli uomini di Pirlo e dallo 0-2 in terra ucraina firmato Morata: se il gol di Crotone era stato un inizio incoraggiante, la doppietta di ieri è il punto esclamativo sul suo ritorno in bianconero. In molti, quando Paratici lo aveva preso abbandonando le piste Suarez e Dzeko, avevano storto il naso, considerandolo una soluzione di ripiego, un bomber di terza scelta. Ma a Kiev Morata si è definitivamente ripreso la Juve, stappando un match in controllo dall’inizio alla fine, eppure impantanato su un pericoloso 0-0. Lo spagnolo è salito in cattedra a inizio ripresa sfruttando una respinta un po’ così del portiere Bushchan su un tiro di Kulusevski (46’), poi si è ripetuto in chiusura con un bel colpo di testa su cross di Cuadrado (84’).

Alvaro in copertina, ma anche il resto della Juve se l’è cavata piuttosto bene: il 3-4-1-2 di Pirlo, questa volta, è apparso logico e concreto, con due esterni veloci come Cuadrado e Chiesa, la coppia-pochi fronzoli Bentancur-Rabiot a centrocampo, Ramsey alle spalle di Kulusevski e, appunto, Morata. Unica nota negativa della serata l’infortunio di Chiellini, uscito al 18’ per un problema muscolare: la speranza è che si tratti di una cosa da poco, ma intanto le prossime partite, in attesa del recupero di De Ligt, andranno affrontate con i soli Bonucci e Demiral (Barcellona di Messi compreso).

L’altra grande trionfatrice di serata è la Lazio di Inzaghi, capace di sconfiggere all’Olimpico il Borussia Dortmund di Haaland, Reus, Sancho e chi più ne ha più ne metta. Uno scoglio che sembrava insormontabile per i biancocelesti, alle prese con i soliti guai di formazione e con un ambiente depresso dalla brutta sconfitta di Genova. Rispetto a Marassi però la Lazio ha ritrovato fame e mordente, aggredendo i più quotati tedeschi con un inizio coraggioso e tambureggiante, con la conseguenza di ritrovarsi sul 2-0 dopo appena 23’ grazie al gol di Immobile (6’) e all’autorete del portiere Hitz (23’). Da lì in poi la squadra di Inzaghi s’è rimessa a fare quello che le riesce meglio, ovvero il contropiede: un concetto di calcio che non piace ai critici moderni, ma che rappresenta oltre un secolo della nostra storia. Bravo il tecnico laziale a non dimenticarlo mai, anche perché il Borussia aveva sì le armi per rientrare in corsa (71’ Haaland), ma anche i difetti per farsi affossare definitivamente (76’ Akpa Akpro).

Archiviate le partite di ieri, è tempo di pensare a quelle di oggi con Inter e Atalanta sugli scudi. I nerazzurri di Conte riceveranno a San Siro il Borussia Moenchengladbach, quelli di Gasperini invece andranno a Herning ad affrontare i danesi del Midtjylland (entrambe alle ore 21).

I riflettori, inevitabilmente, sono puntati soprattutto sull’Inter, chiamata a vincere per alleviare i dolori del derby, ma anche per dare un’impronta forte e chiara a un girone che, è bene ricordarlo, vede anche Real Madrid e Shaktar Donetsk. In Spagna, forse per mettere un po’ le mani avanti, sono in molti a pensare che i nerazzurri siano i favoriti del gruppo, concetto su cui Conte, invece, non è affatto d’accordo.

“Penso che certe valutazioni vadano fatte seriamente, altrimenti si dicono delle fesserie – ha ribattuto il tecnico in conferenza stampa – Il Real ha vinto l’ultimo campionato, ha giocatori che valgono 100 milioni, se lo mettiamo in discussione perché non ha fatto mercato vuol dire che il calcio sta cambiando e io, forse, sto perdendo di vista la realtà…”.

Ma al di là di ciò i nerazzurri hanno il dovere di battere i tedeschi, altrimenti il discorso qualificazione si complicherebbe proprio come un anno fa, quando furono fermati dallo Slavia Praga nella gara inaugurale. Conte non può permetterselo, ma deve comunque fare i conti con diverse assenze, ragion per cui la formazione ricalcherà in gran parte quella del derby, con il solo Eriksen al posto di Brozovic. Il 3-4-1-2 nerazzurro vedrà Handanovic in porta, D’Ambrosio, De Vrij e Kolarov in difesa, Hakimi, Barella, Vidal e Perisic a centrocampo, Eriksen sulla trequarti, Lautaro e Lukaku in attacco. Sistema di gioco speculare per Rose, che risponderà con Sommer tra i pali, Ginter, Elvedi e Bensebaini nel reparto arretrato, Lainer, Kramer, Neuhaus e Wendt in mediana, Hofmann alle spalle della coppia offensiva composta da Plea e Thuram, quest’ultimo figlio dell’ex juventino Lilian.

Grande attesa anche per l’Atalanta, alla seconda partecipazione in Champions della sua storia. Rispetto all’anno scorso c’è una maggior consapevolezza nei propri mezzi, figlia di un percorso clamoroso, interrottosi solo ai quarti contro il Psg, peraltro in pieno recupero. Guai però a pensare che sia facile: se i bergamaschi perdono fame e concentrazione, come si è visto a Napoli, allora rischiano davvero grosso.

“Ora si riparte, si gioca ogni tre giorni e non c’è tempo di pensare a cosa è stato – ha tagliato corto Gasperini – Anche quando c’è una giornata storta bisogna concentrarsi sulla prossima partita, con la consapevolezza che questi sono già punti che pesano”.

Dopo il turnover del San Paolo, il tecnico nerazzurro tornerà a schierare il 3-4-2-1 tipo: Sportiello in porta, Toloi, Palomino e Djimsiti in difesa, Hateboer, De Roon, Freuler e Gosens a centrocampo, Pasalic e Gomez alle spalle dell’unica punta Zapata. Priske risponderà con un 4-3-3 che vedrà Hansen tra i pali, Andersson, Sviatchenko, Scholz e Paulinho nel reparto arretrato, Cajuste, Onyeka ed Evander in mediana, Sisto, Kaba e Mabil in attacco.

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