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Champions amara: Milan beffato dall’Atletico, Inter ingabbiata

Serata sfortunata per le milanesi in Champions – Il Milan ha perso al 97esimo per un rigore regalato dall’arbitro all’Atletico, mentre l’Inter è stata fermata sullo 0-0 dallo Shakhtar di De Zerbi

Champions amara: Milan beffato dall’Atletico, Inter ingabbiata

Una notte amarissima. Per il Milan, beffato da un rigore inesistente al 97’, ma anche per l’Inter, nuovamente fermata dallo Shakhtar Donetsk, proprio come un anno fa. L’amarezza è tanta, specialmente in casa rossonera dove s’è accarezzata a lungo l’impresa, per poi vedersela sfuggire a pochi istanti dalla fine. Partita a due volti quella di San Siro, con il Diavolo fiammeggiante per mezz’ora e gli spagnoli nel secondo tempo: lo spartiacque è stata senza dubbio l’espulsione di Kessié, cacciato per doppio giallo al 29’ dall’arbitro turco Çakir (decisione forse fiscale, ma in linea col regolamento).

Lì per lì la squadra di Pioli, già in vantaggio grazie a un gol di Leao (20’), ha tenuto botta, arrivando a sfiorare addirittura il raddoppio ancora col portoghese, protagonista di una rovesciata da urlo fermata solo dalla traversa. Fosse entrata, probabilmente, ci ritroveremmo a commentare un’altra storia, ma gli episodi, alla luce di quanto accaduto, hanno sorriso solo ai Colchoneros. Che, com’era prevedibile, nella ripresa hanno preso possesso del campo, anche grazie alle iniezioni multimilionarie di Simeone dalla panchina (dentro Griezmann, Joao Felix e De Paul), a dispetto di un Pioli ridotto in 10 e costretto a rispondere con Ballo-Touré, Kalulu, Florenzi e un Giroud ancora lontano dalla forma migliore.

L’Atletico ha rinchiuso il Milan nella propria metà campo, senza però creare eccessivi pericoli alla porta di Maignan, almeno fino al minuto 84’, quando Griezmann s’è inventato il pareggio con una volée di sinistro su assist di Renan Lodi. Uno a uno e palla al centro, col Milan che ritrova addirittura le energie per andare in avanti e sfiorare il 2-1 con Florenzi. Ma gli episodi, come dicevamo prima, sono andati tutti in una direzione, con l’apice al 93’: tocco col braccio di Kalulu e rigore per gli spagnoli. Da lì al tiro di Suarez sono passati più di 3’, per via di un check che, evidentemente, non trovava tutti d’accordo: la ragione sta nel fatto che Lemar tocca a sua volta il pallone con il braccio, per giunta un attimo prima di Kalulu. Alla fine però il rigore è stato confermato e il Pistolero ha fatto 1-2, regalando ai suoi un successo che vale un bel pezzo di qualificazione: la classifica del gruppo B, alla luce dell’1-5 del Liverpool a Oporto, vede ora i Reds primi a 6 punti, gli spagnoli secondi a 4, i portoghesi terzi a 1 e il Milan ultimo a quota zero.

“Provo grande delusione, eravamo vicini a un risultato importante contro una squadra molto forte – ha sospirato Pioli – In undici contro undici noi abbiamo giocato nettamente meglio e questo ci deve dare ancora più convinzione. Mi spiace perché bastava solamente un po’ più di attenzione, specialmente sul primo gol dove eravamo in tanti a difendere, uscire ancora sconfitti nonostante lo sforzo in questo momento ci complica la classifica. L’arbitro? Di sicuro non è stato il migliore in campo…”.

Serata infelice anche per l’Inter, uscita da Kiev solo con un pareggio. Lo 0-0 finale, il terzo di fila tra i nerazzurri e lo Shakhtar considerando anche le sfide dell’anno scorso, lascia l’amaro in bocca, ma soprattutto la squadra di Inzaghi al terzo posto (assieme agli ucraini) del girone, staccati di ben 5 punti dallo Sheriff, clamorosamente vittorioso al Bernabeu, e a meno 2 dal Real Madrid. Per carità, la qualificazione resta possibilissima, tanto più che nel prossimo turno l’Inter riceverà a San Siro proprio i moldavi, mentre De Zerbi dovrà vedersela con i Blancos di Ancelotti, ma ancora una volta si ha la sensazione di una squadra incapace di fare il salto di qualità europeo.

“Abbiamo affrontato una squadra in salute, brava tecnicamente e che ha fatto tanto palleggio – l’analisi di Inzaghi – Noi abbiamo avuto il demerito di non sfruttare le occasioni, il loro portiere era in grandissima serata. Anche in una serata non brillantissima abbiamo avuto cinque palle gol e potevamo vincerla per quanto creato. Il girone è molto equilibrato, ora vediamo come andrà il doppio confronto nostro con lo Sheriff e quello dello Shakhtar col Real Madrid, poi vedremo come andrà lo scontro diretto di novembre in casa nostra”. Occasioni alla mano, effettivamente, l’Inter avrebbe meritato più dello

Shakhtar, salvato dall’imprecisione degli attaccanti nerazzurri e da un grande Pyatov, decisivo nonostante i 37 anni compiuti a giugno. La prima vera palla gol è arrivata al 15’ con Barella, il cui destro a giro s’è stampato sulla traversa: sarebbe stata una rete-copertina, invece niente. Al 34’ lo spreco maggiore del match, firmato da Dzeko, che a due metri scarsi dalla linea di porta è riuscito a calciare alto. Da lì in poi lo Shakhtar ha preso più coraggio, complice un’Inter un po’ più scarica e impantanata del solito, e nel secondo tempo ha gestito bene la partita, limitando gli avversari e creando anche qualche problema nelle ripartenze. Nel finale però ecco i nerazzurri sfiorare nuovamente il gol, in due occasioni: la prima, all’86’, con Correa, autore di un destro a giro deviato in corner da un riflesso felino di Pyatov; la seconda proprio sull’angolo successivo, con uno stacco imperioso di De Vrij respinto ancora una volta dal portiere ucraino.

E così, per la seconda volta di fila, l’Europa che conta si dimostra avara di complimenti con Milano, costretta ora a fare i calcoli per non uscire prematuramente.

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