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Ceramica italiana, Confindustria: nel 2024 fatturato a 7,5 miliardi di euro. Cersaie 2025 già sold out

Confindustria Ceramica ha presentato i dati 2024: lieve calo del fatturato nelle piastrelle, ma volumi in crescita. Il settore affronta costi energetici in crescita, concorrenza sleale e problemi infrastrutturali. Cersaie 2025 è già sold out a tre mesi dall’apertura

Ceramica italiana, Confindustria: nel 2024 fatturato a 7,5 miliardi di euro. Cersaie 2025 già sold out

Confindustria Ceramica ha svelato i numeri chiave del 2024 per il mondo della ceramica italiana: un settore vivace e variegato, che comprende piastrelle, lastre, ceramica sanitaria, porcellana, stoviglieria, materiali refrattari, ceramica tecnica e laterizi. Sono ben 248 le imprese italiane attive, con oltre 26mila addetti diretti e un fatturato che supera i 7,5 miliardi di euro. Ma non è solo un affare “nostrano”: grazie a controllate in Europa e Nord America, l’export vale quasi un miliardo di euro. 

Piastrelle e lastre: volumi in crescita, fatturato in lieve calo

Le vendite di piastrelle e lastre di ceramica raggiungono i 378,3 milioni di metri quadrati (+2,5%), mentre la produzione scende leggermente (-1,1%) a 369,8 milioni di metri quadrati. Il fatturato si attesta a circa 6,1 miliardi di euro, con una flessione dell’1,8%, di cui 5 miliardi derivano dall’export, che rappresenta l’82% del giro d’affari totale. Le vendite estere segnano un aumento del 3,1% nei volumi, raggiungendo 293,5 milioni di metri quadrati, mentre il mercato interno cresce moderatamente (+0,4%).

Gli investimenti del settore si fermano a 382 milioni di euro, in calo del 19,4% rispetto al 2023, ma rappresentano ancora il 6,3% del fatturato, un segnale della necessità di innovazione continua nonostante le difficoltà. 

Il panorama più ampio: ceramica sanitaria, refrattari, laterizi e stoviglie

Il settore della ceramica sanitaria, concentrato principalmente nel distretto di Civita Castellana, conta 31 aziende e circa 2.700 dipendenti, con una produzione di oltre 3 milioni di pezzi e un fatturato di 414 milioni di euro. I materiali refrattari, con 30 imprese e 1.546 addetti, mostrano un lieve segno positivo (+1%) nel fatturato, arrivando a 348 milioni di euro. I laterizi, con 57 produttori e 3.000 addetti, generano 700 milioni di euro principalmente sul mercato nazionale, mentre le stoviglie in ceramica, segmento più piccolo, registrano una crescita del 3% nel fatturato, arrivando a 57,8 milioni di euro.

Energia e costi: l’ombra del sistema Ets

Augusto Ciarrocchi, presidente di Confindustria Ceramica, evidenzia come i crescenti costi legati all’energia e alle quote Ets stiano pesando sul settore. “Il livello delle quotazioni Est ed il suo meccanismo applicativo rendono le quote pagate una pesante ‘tassa sulla produzione’ che, passando dai 10 euro del 2018 ai 75 attuali, vale 120 milioni di euro all’anno di extra costi. Valori che drenano risorse preziose agli investimenti in efficienza ed innovazione delle imprese.”

Per affrontare questa situazione, Confindustria Ceramica chiede “di essere ricompresi tra i settori ammessi alla compensazione dei costi indiretti e di sospendere la riduzione delle quote gratuite prevista dal 2026, in attesa di poter disporre di una reale alternativa tecnologica.” Sul piano nazionale, la richiesta è “di azzerare il differenziale tra Psv e Ttf, che oscilla tra i 2 ed i 4/5 euro per MWh, e l’attuazione di una Gas Release adeguata alle possibilità operative, che risponda in modo strutturale alle necessità delle imprese.” 

Commercio internazionale: dazi e concorrenza sleale

Il presidente Ciarrocchi evidenzia come “l’accordo Usa–Ue sui dazi rappresenta un passaggio essenziale, da traguardare il prima possibile.” Spiega inoltre che “una delle cosiddette ragioni per le quali l’amministrazione Trump ha posto i dazi è di riportare le fabbriche negli Stati Uniti, cosa che la ceramica italiana ha fatto da tempo arrivando oggi a coprire un terzo della produzione statunitense.”.

La crescita delle importazioni di ceramica indiana in Europa è preoccupante: “prodotti che incorporano aiuti di Stato, dumping economico, ambientale e sociale sono aumentati del 67% nel 2023, sono rimasti sostanzialmente stabili nel 2024 per poi riprendere a salire del 10% nel primo trimestre 2025.” Ciarrocchi invita a un intervento deciso, poiché “il livello dei dazi antidumping esistenti oggi in Europa è troppo basso e viene sistematicamente assorbito.” Propone inoltre che “la discussione per la creazione di un’area di libero scambio Ue-India escluda la ceramica fino alla risoluzione dei problemi.” Infine, auspica l’introduzione di una normativa europea sulla denominazione di origine, per garantire trasparenza e tutela al consumatore.

Infrastrutture e logistica: un banco di prova

Le infrastrutture sono un tema chiave per i distretti ceramici, aggravato dalla chiusura temporanea del ponte sul fiume Secchia. “Il tavolo costituito tra le amministrazioni locali, associazioni di categoria e organizzazioni sindacali ha individuato una serie di azioni volte a ridurre i disagi,” spiega Ciarrocchi. “Le nostre aziende, su base volontaria, hanno dato la propria disponibilità ad allungare l’accesso ai magazzini per la consegna delle materie prime, in modo da ridurre la pressione sul traffico nelle ore di punta. È stata anche divulgata una informativa alla clientela ed ai trasportatori italiani ed esteri.”

Il presidente conclude auspicando che “passata l’emergenza si possa procedere speditamente alla realizzazione del terzo ponte sul Secchia nella fascia pedemontana, all’avvio dei cantieri della Bretella autostradale Campogalliano-Sassuolo e delle strade e raccordi connessi, a partire dal raddoppio della Pedemontana nel Comune di Sassuolo – vero collo di bottiglia lungo l’asse est-ovest.”

Cersaie 2025: tutto esaurito a tre mesi dall’apertura

Nonostante le difficoltà, la 42ª edizione di Cersaie conferma il suo ruolo di punto di riferimento per il settore ceramico, registrando il tutto esaurito a tre mesi dall’apertura su 155mila metri quadrati, con un aumento di 10mila metri rispetto al 2023. L’apertura del Padiglione 19, dedicato al mondo della posa, e l’ampliamento dello spazio riservato all’arredobagno confermano l’interesse degli operatori e degli investitori, sottolineando la centralità di questa manifestazione per la produzione, la distribuzione e il mondo del progetto.

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