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Cassette di sicurezza: il condono sui contanti prende forma

Il sottosegretario Bitonci alza il velo su una delle misure fondamentali della “pace fiscale 2.0” che il Governo sta mettendo a punto – Lo sconto potrebbe arrivare fino al 70%

Cassette di sicurezza: il condono sui contanti prende forma

La rottamazione quarter delle cartelle esattoriali non ci sarà, in compenso gli evasori potranno gioire per un’altra sanatoria: stavolta, a beneficiare dell’assoluzione saranno gli italiani che usano le cassette di sicurezza per nascondere soldi al Fisco. Sono questi i primi due punti fermi della “pace fiscale 2.0” che il Governo sta mettendo a punto.

La conferma arriva da Massimo Bitonci, sottosegretario leghista al ministero dell’Economia, che in un’intervista al Corriere della Sera parla anche di “potenziamento di alcuni istituti già previsti, come l’accertamento con adesione e la conciliazione, che consentono di chiudere i conti con il Fisco quando il contenzioso è partito da accertamenti di tipo presuntivo o induttivi puri, come i vecchi studi di settore”. In questi casi si potrà archiviare la pratica pagando solo una percentuale (ancora da definire) dalla somma dovuta e senza versare interessi né sanzioni.

Quanto alla sanatoria sulle cassette di sicurezza, Bitonci spiega che sarà su base volontaria riguarderà solo le somme evase, non quelle che potrebbero derivare da altri reati, “come il riciclaggio o peggio ancora”. Ma come sarà possibile operare una simile distinzione? Purtroppo, questo aspetto rimane avvolto dal mistero.

In compenso, il sottosegretario spiega che sui soldi emersi dalle cassette di sicurezza italiane si pagheranno l’Irpef (con l’aliquota del proprio scaglione) ed eventualmente l’Iva (per le partite Iva). Tuttavia, le due tasse non si pagheranno sull’intero importo, ma solo su una parte. Al momento, la percentuale è ancora da stabilire: le ipotesi sono 30, 40 o 50%.

Sembra proprio la definizione di un condono, ma Bitonci rifiuta questa definizione: “Ci sarà la presunzione che queste somme siano state prodotte non solo negli ultimi cinque anni, cioè quelli possibili per l’accertamento fiscale. Ma anche negli anni precedenti, che non sono più soggetti a controlli”. Questa presunzione, secondo il sottosegretario, è sufficiente a giustificare un taglio dell’importo tassabile che potrebbe arrivare fino al 70%.

Inoltre, se i soldi nelle cassette sono solo risparmi non si pagherà alcuna tassa, a patto però che le dichiarazioni dei redditi precedenti siano coerenti con le somme emerse.

Infine, Bitonci assicura che la procedura del saldo e stralcio sarà estesa alle aziende che abbiano una certificazione dello stato di crisi aziendale.

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