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Carrefour sempre più verde

Carrefour ha aperto 1.200 metri quadrati di orto urbano sul tetto del parking coperto dell’ipermercato a Villiers-en-Bière creando serre sui tetti secondo regole molto precise: niente pesticidi, niente sostanze a rischio e rendendo disponibili forniture ortofrutticole realmente di prossimità e biologiche.

Carrefour sempre più verde

Carrefour volge sguardi, acquisti e investimenti all’ecologia e, su questa onda, ha aperto in Francia, alla fine di aprile, 1.200 metri quadrati di orto urbano sul tetto del parking coperto dell’ipermercato Carrefour a Villiers-en-Bière con l’intenzione di farlo anche su altri siti francesi, creando serre sui tetti secondo regole molto precise: niente pesticidi, niente sostanze a rischio e rendendo disponibili forniture ortofrutticole realmente di prossimità e biologiche. Il grande orto, creato dopo un attento lavoro di preparazione di un team multidisciplinare, è stato affidato agli studenti di un liceo della zona che, grazie alla specializzazione in agricoltura del liceo, trasmetteranno ai clienti e agli studenti di altri istituti preziose informazioni su come realizzare ovunque serre per orti urbani. Dal mese di maggio i raccolti di questi 1.200 metri quadrati di alberi da frutta, di piante orticole, di erbe aromatiche e ornamentali vengono venduti nell’ipermercato. Questa iniziativa è solo la prima di una serie che verrà estesa agli altri siti della multinazionale tenendo ovviamente conto delle diverse tipologie strutturali degli edifici.

Piante e pesci insieme sui tetti

Il programma di Carrefour non è l’unico ma lo è per l’estensione; nel 2015 la società svizzera UrbanFarmers ha avviato la prima attività pilota sul tetto di uno stabilimento industriale a Bale, di un allevamento di pesci in una coltura di acquaponica, tecnica antichissima ma ripresa negli anni 70, che consente di creare un ecosistema che mette insieme la pescicoltura e la coltivazione di piante in acqua. Un circuito naturale altamente ecologico che rende ovviamente, poiché in un unico ambiente si ottiene il raccolto di ortaggi e abbondante pesca con semplici integrazioni di minerali ma senza prodotti chimici. Nel caso d Bale sui 250 metri quadrati di UrbanFarmers vengono prodotte 5 tonnellate di piante e pescati 850 kg di pesce e gran parte di questo “raccolto” viene commercializzato nel vicino supermercato Migros. La società UrbanFarmers ha avviato iniziative simili in Germania e sta studiando anche un progetto per la Francia e per gli Stati Uniti. Questa prima singolare esperienza si inserisce nel grande trend -in fortissima crescita- che privilegia i prodotti di prossimità, locali, che diano garanzie di un impiego molto ridotto di prodotti chimici. E i tetti di edifici di grandi estensioni come quelli dei supermercati grazie a coltivazioni e allevamenti urbani diventano spazi redditizi e produttivi con effetti immediati, con costi decisamente contenuti, e con risultati anche sul piano dell’immagine molto positivi.

Fonte: La casa di Paola

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