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Carige, via all’aumento: titolo in altalena, ecco i rischi nel prospetto

Forte volatilità su titolo e diritti nel primo giorno dell’operazione – Dal prospetto emerge che in futuro potrebbero essere necessarie nuove misure di rafforzamento – In corso tre ispezioni della Vigilanza – La parte non coperta dell’aumento è di 135 milioni.

È il d-day di Banca Carige. L’istituto ligure dà il via oggi a un aumento di capitale iperdiluitivo da 560 milioni di euro e gli investitori sono già in fibrillazione.

All’inizio della seduta di Borsa, azioni e diritti di Banca Carige non riuscivano a far prezzo, poi sono entrati in contrattazione con l’azione in rialzo (ha toccato anche +11%) e il diritto in ribasso. Dopo alcuni minuti l’azione ha girato in negativo ed ha subito una nuova sospensione con un calo teorico del 5%. Martedì il titolo aveva messo a segno un maxi rimbalzo del 53,26% dopo il crollo del 37,5% archiviato in vista dell’aumento.

La ricapitalizzazione ha incassato ieri il via libera della Consob al prospetto informativo, che è stato pubblicato questa mattina. Nel testo l’Istituto spiega che ci sono tre ispezioni della Vigilanza in corso e che la stessa Consob ha condotto delle ispezioni tra marzo e luglio, i cui risultati non sono ancora stati resi noti. Pertanto “non è al momento possibile escludere che, in relazione alle conclusioni di tale attività ispettiva, l’emittente debba assumere ulteriori iniziative destinate a colmare le carenze rilevate”.

Il documento precisa poi che la Bce ha messo nero su bianco i dubbi sulla capacità di Carige di generare profitti e di operare come banca stand alone.

Dal prospetto emerge anche che i principali soci di Carige hanno accettato di sottoscrivere 128,47 milioni dell’aumento. I restanti 369,5 milioni in opzione non sono garantiti per intero, ma solo per 234,4 milioni. Di questi, 69,5 verrebbero da Malacalza Investimenti (che sottoscriverà anche l’aumento per la sua quota del 17,587%) e 130 dagli investitori che hanno sottoscritto accordi di garanzia di prima allocazione con Equita Sim. La parte non coperta dell’aumento è di 135 milioni.

Il costo dell’operazione, che comprende le commissioni ai membri del consorzio di garanzia e a Equita Sim, è stimato in circa 51,7 milioni al lordo dell’effetto fiscale. Di questi, 14,7 milioni saranno pagati dall’emittente a prescindere dal perfezionamento dell’aumento di capitale.

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