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Carige: “Apollo ci ha aggredito, risarcisca”

L’istituto sostiene che Apollo avrebbe contribuito in modo determinante al deterioramento della sua situazione di liquidità – Chiesto al fondo e agli ex vertici dell’istituto un risarcimento complessivo di 1,25 miliardi – Intanto, la Consob vuole dalla Banca un approfondimento sul piano strategico

Carige: “Apollo ci ha aggredito, risarcisca”

Banca Carige lancia pesanti accuse nei confronti del gruppo Apollo. L’istituto ligure sostiene di aver subito “un’aggressione” dal fondo, che avrebbe “beneficiato della grave negligenza e della condiscendenza del vertice amministrativo” della Banca in tre occasioni fra l’autunno 2013 al marzo 2016: nell’acquisto delle attività assicurative; nell’offerta vincolante improvvisamente ritirata su Creditis (credito al consumo) e nel caso della proposta del fondo di acquisto dei crediti deteriorati.

È quanto si legge nell’atto di citazione presentato al Tribunale di Genova con cui Banca Carige chiede agli ex vertici Cesare Castelbarco Albani, Piero Montani e allo stesso fondo Apollo un risarcimento complessivo di 1,25 miliardi. Il documento, rivelato da Il Secolo XIX, è contenuto nel materiale a disposizione dell’assemblea in vista del voto sulla richiesta di azione di responsabilità verso Montani e Castelbarco

In particolare, secondo la ricostruzione contenuta nell’atto, Apollo avrebbe “dato un contributo causale primario al deterioramento della situazione di liquidità della banca” nel periodo compreso tra novembre 2015 e febbraio 2016, cioè immediatamente prima di presentare al Cda dell’istituto una proposta di acquisto dei crediti deteriorati a prezzi fortemente scontati (circa 17 centesimi per 1 euro in linea con la svalutazione effettuata sui crediti in quel periodo da Etruria, Banca Marche, Carife e Carichieti) con abbinata una proposta di aumento di capitale della banca che (qualora fosse stata accettata) avrebbe portato Apollo a esserne il socio di controllo.

L’anomalo assorbimento di liquidità sarebbe avvenuto in particolare tra fine novembre 2015 e fine dicembre 2015 quando in un solo mese con “prelevamenti evidentemente concertati” soggetti riferibili ad Apollo drenarono “circa 446 milioni” di euro.

Nell’arco di poche settimane la liquidità di Carige cominciò rapidamente a calare sino a raggiungere i livelli che la Banca Centrale europea avrebbe rappresentato come preoccupanti nella Draft decision del 19 febbraio 2016 – si legge ancora nell’atto di citazione – Già a fine dicembre l’indice mensile di liquidità della banca era crollato a sei mesi, quasi dimezzandosi, e l’impatto dei prelevamenti dei soggetti riferibili al gruppo Apollo sulla perdita di liquidità registrata nel periodo (931 milioni) è stimabile in una percentuale vicina al 50%”.

Queste operazioni, prosegue il documento, contribuirono a far accendere un campanello d’allarme sulla situazione della liquidità della banca da parte della Vigilanza Bce che, nel febbraio 2016, suggerì all’istituto di valutare attentamente la proposta di Apollo per la messa in sicurezza dell’istituto. Il progetto di Apollo fu tuttavia respinto da Carige che nel frattempo aveva sostituito i vertici.

Intanto, la Consob ha chiesto a Banca Carige approfondimenti sul piano strategico approvato dall’istituto, soprattutto per quanto riguarda le modalità dell’aumento di capitale fino a 450 milioni, il deconsolidamento del portafoglio sofferenze per circa 3,35 miliardi di euro e le azioni di responsabilità adottate nei confronti del management.

Il Cda di Carige ha risposto alla Consob integrando il progetto di bilancio 2016 con le informazioni richieste. La Banca prevede una cartolarizzazione dei crediti non performing (crediti deteriorati, ovvero che non saranno più riscossi) per un importo pari a circa 0,95 miliardi, attualmente in “avanzato stato di attuazione” e la costituzione della nuova società veicolo per dismettere ulteriori 2,4 miliardi circa.

Dopo la diffusione di queste notizie, stamane il titolo in Borsa di Banca Carige perde il 2,45%, a 0,255 euro.

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