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CAMPIONATO – La Juve paga la fatica di Champions e Totti la castiga regalando la vittoria alla Roma

CAMPIONATO – Roma-Juventus 1-0: un gran gol di Totti punisce la Juventus che non perdeva a Roma da nove anni ma che ha pagato le fatiche di Champions – Conte sbaglia i cambi: centrocampo e attacco bianconeri molto molli – I giallorossi in ripresa – Ininfluente debutto di Anelka – Oggi il Napoli può accorciare le distanze in classifica a -2

CAMPIONATO – La Juve paga la fatica di Champions e Totti la castiga regalando la vittoria alla Roma

Il tonfo è di quelli che fanno rumore. Quanto lo capiremo oggi pomeriggio, dopo che il Napoli avrà affrontato la Sampdoria. Dovessero vincere, Mazzarri e i suoi si ritroverebbero a soli due punti dalla Juventus, con la prospettiva di uno scontro diretto al San Paolo (1 marzo) davvero infuocato. Il clima è già incandescente: colpa del calendario, che ha fatto arrabbiare entrambi gli allenatori. “Io l’ho detto in tempi non sospetti che non mi faceva piacere giocare tre partite in sette giorni – ha ribadito Antonio Conte. – Era evidente che avremmo potuto pagare la stanchezza nella terza partita dopo due gare con Fiorentina e Celtic. Mi aspetto un po’ di rispetto in più anche per la scelta dei calendari per una squadra che porta il nome dell’Italia in Europa”. 

Ma la sconfitta non si spiega solo con le scelte della Lega, come ammesso subito dopo dallo stesso tecnico bianconero: “Non abbiamo giocato di squadra e quando facciamo così siamo battibili da chiunque. Mi auguro di fare in futuro un salto di qualità, perché se a Glasgow abbiamo fatto un passo avanti, a Roma sono arrivati due passi indietro. Non parlo dei singoli perché è la squadra che non mi è piaciuta, ma alcuni sono stati indubbiamente sottotono”.

Analisi impietosa quella del tecnico bianconero, ma quantomai corretta. Perché la stanchezza, per quanto plausibile, non può giustificare una prestazione tanto scialba. La fotografia di ciò sta tutta nella reazione della Juve dopo il gol di Totti: nulla, proprio come le palle gol create. Dall’altra parte invece la Roma ha continuato a costruire occasioni in serie, tanto che, a conti fatti, la vittoria di misura sta persino stretta. E dire che nel primo tempo il match sembrava equilibrato. Squalificati a parte (Marchisio e Peluso), Conte confermava la formazione di Glasgow. Col senno di poi, una scelta rivelatasi sbagliata. “Ho parlato chiaramente alla squadra e volevo che i giocatori mi dicessero se fossero stanchi. Nessuno però si è tirato indietro e sono contento di questo. Non posso imputarmi nulla nelle scelte perché ho chiesto ai ragazzi se se la sentissero. Il campo ha dato risposte diverse, evidentemente…”.

Doverosi anche i complimenti alla Roma, letteralmente trasformata dalla cura Andreazzoli. Modulo nuovo (3-4-2-1), così come qualche interprete (che partita Torosidis!) e, soprattutto, un cuore grande così, visto raramente con Zeman in panchina. E poi, ça va sans dire, un gigantesco Totti, capace di decidere il match con una giocata delle sue. Il destro spacca-partita (113 km/h calciando praticamente da fermo) andrebbe mostrato in tutte le scuole calcio. 

Si consoli la Juve: non sempre si troverà di fronte avversari così. Quello che però non ha convinto è l’approccio molle, ormai un marchio di fabbrica dei post Champions (era successo anche con il Milan). Tra 12 giorni arriverà Cavani: guai a ripetere lo stesso errore. 

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