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Campari archivia semestrale 2012 con aumenti delle vendite soprattutto in Nord e Sud America.

I ricavi e i profitti 2012 del gruppo registrano un forte rialzo, soprattutto nelle Americhe. Modeste le vendite in Italia, in ribasso quelle in Europa. Il Ceo Kunze-Concewitz avverte: “Non ci aspettiamo un forte rialzo nelle zone critiche. Il nostro è un cauto ottimismo.”

Campari archivia semestrale 2012 con aumenti delle vendite soprattutto in Nord e Sud America.

Campari chiude il primo semestre 2012 con risultati positivi grazie anche al nuovo mercato americano, in linea con le aspettative.

Il titolo Campari inBborsa si porta sui massimi: le azioni salgono del 2,81% a 5,655 euro per azione, testando il top intrady a quota 5,675 euro, dopo che la società aveva reso noto che nella prima parte dell’anno i ricavi sono cresciuti del 5% a 618,3 milioni (619 milioni le attese) e l’utile netto del 3,5% a 77,9 milioni (78,8 milioni erano le aspettative).

Il contributo maggiore di questi dati così in positivo è dato al mercato delle Americhe (pari al 33,7% delle vendite totali).

Le vendite hanno registrato una crescita complessiva del 9,6%, solo quelle degli Stati Uniti hanno registrato un aumento delle vendite del 13,2%.

Sempre in America, ma in Brasile le vendite hanno subito un flessione del 14,2%; in compenso le vendite nel resto delle Americhe ha registrato un umento del 17,6%.

Molto più modeste invece le vendite di Campari in Italia: sono circa il 34,4% del totale ma hanno registrato un aumento del 1,4%

Negativi invece, le percentuali delle vendite nel resto dell’Europa (22,2 del totale): hanno infatti segnato un calo del 2,1%.
In crescita, in compenso, è anche l’ebitda a 159,3 milioni (in aumento del 4,8%) e l’ebit a 143,8 milioni (in aumento del 5%) con un indebitamento finanziario netto in aumento a 655,7 milioni (era a 636,6 milioni al 31 dicembre 2011).

Per il secondo semestre, dice il Ceo Bob Kunze-Concewitz, non ci si deve aspattare alcun miglioramento dello scenario economico nei mercati più critici, “le nostre previsioni rimangono orientate a un cauto ottimismo in un contesto bilanciato in termini di rischi e opportunità”. In particolare però, le performance in Italia e nel Sud America saranno compensate dagli introiti nelle regioni più dinamiche quali il Nord america, l’Asia-Pacifico, Russia e in Germania.

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