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Calcio: Mondiali 2014 in Brasile, la Fifa detta legge sul Congresso brasiliano

Clima teso tra Zurigo e Brasilia dopo i recenti screzi – La Fifa preme per l’approvazione di una legge che permetta la libera vendita di birra negli stadi e accusa gli organizzatori di non fare abbastanza per colmare i ritardi delle opere: “Vanno presi a calci nel sedere”.

Calcio: Mondiali 2014 in Brasile, la Fifa detta legge sul Congresso brasiliano

In attesa del via libera definitivo alla vendita di birra negli stadi durante le partite dei prossimi Mondiali verdeoro, il clima si è fatto estremamente teso tra i vertici della Fifa e il governo di Dilma Rousseff. La Fifa infatti preme da molti mesi perché il Congresso approvi la Legge generale della Coppa, un testo che contiene l´ok alla vendita di birra negli stadi, una norma che però contrasta con la legislazione brasiliana in vigore.

In uno dei Paesi più violenti al mondo, sia dentro che fuori dagli stadi, l´alcol è infatti proibito durante tutte le competizioni sportive. Così come lo sarà nei prossimi europei in Ucraina e Polonia, secondo quanto stabilito dalla Uefa.  Ma la Legge della Coppa, potrebbe stabilire un´eccezione per i Mondiali. Una norma che si potrebbe definire, senza troppi giri di parole, “ad aziendam”. La multinazionale americana Budweiser sarà infatti lo sponsor ufficiale della Fifa durante l´evento e c´è da scommettere che le pressioni sul governo e sul Parlamento brasiliano non siano certamente mancate.

La commissione della Camera del resto ha già approvato il testo, mentre l´ok definitivo in aula è previsto per la prossima settimana. Quello sulla vendita di alcolici è senza dubbio il punto più controverso e polemico della trattativa tra la Fifa e il Congresso. L´altro nodo, su cui però si è già giunti ad un accordo, riguarda i biglietti a prezzo scontato. Considerate le enormi diseguaglianze sociali, il Brasile possiede infatti un programma che concede, in moltissimi eventi culturali e sportivi, biglietti a prezzi popolari.

Una politica che ha visto la Fifa molto riluttante. Sono servite lunghe e serrate trattative per siglare l´accordo che prevede la vendita di 300mila ingressi a prezzi calmierati per i Mondiali e 50mila per le partite della Confederation Cup del 2013: anziani, studenti e beneficiari della Bolsa Família (un programma statale che aiuta finanziariamente le famiglie più povere) potranno acquistare i ticket a 25 dollari. Nel caso la richiesta superi l´offerta, sarà un sorteggio a scegliere i 300mila fortunati.

Ma proprio quando il governo Dilma e la cupola del calcio mondiale sembravano vicini a trovare la quadra, è arrivata a sorpresa la stoccata del segretario generale della Fifa, Jérôme Valcke, sui ritardi nella costruzione degli stadi e delle infrastrutture: “La priorità del Brasile è vincere i Mondiali, non organizzarli” ha affermato mentre era in visita a Londra. Poi ha rincarato la dose con un frase che ha fatto andare su tutte le furie il governo brasiliano: “Le cose non stanno funzionando ei ritardi sono molti. Il Brasile si meriterebbe un calcio nel sedere”.

E mentre il presidente della Fifa Joseph Blatter inviava prontamente una lettera di scuse, il ministro dello Sport, Aldo Rebelo, altrettanto prontamente interrompeva ogni negoziato con Valcke. In mezzo alla polemica montante di questi giorni, il segretario della Fifa ha però trovato in Ronaldo una sponda inattesa. L´ex Fenomeno ha infatti confermato che “ci sono molte opere in ritardo”.

A preoccupare maggiormente la Fifa non sono tanto gli stadi, ma più che altro le infrastrutture: “Il Brasile non ha hotel sufficienti – ha detto Valcke – Sono più che sufficienti a San Paolo e Rio de Janeiro, ma se pensiamo a Manaus, ne servono di più”. Mentre a Salvador de Bahia è il settore dei trasporti a sollevare molti dubbi: “I tifosi potrebbero soffrire molti disagi”. C´è da sperare che almeno la violenza negli stadi non sia uno di questi.

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