Parte oggi il periodo d’offerta relativo all’offerta lanciata da Bper sulla Popolare di Sondrio. L’operazione, salvo proroghe, si concluderà il prossimo 11 luglio, mentre il pagamento delle azioni è in programma per il 18 luglio.
La banca emiliana si presenta all’appuntamento con una capitalizzazione di mercato che sfiora gli 11 miliardi. Il titolo, che da inizio anno è salito di oltre il 33%, questa mattina guadagna l’1,4% del suo valore a 7,66 euro per azione. Pop Sondrio, da parte sua, dal 1° gennaio ha guadagnato il 53,8%, salendo a quota 11,67 euro per azione (oggi +1%), per un market cap pari a 5,39 miliardi di euro.
Bper – Pop Sondrio: i dettagli dell’offerta
L’offerta partita il 16 giugno durerà complessivamente 20 giorni di borsa aperta. Bper ha messo sul piatto 1,45 azioni ordinarie di nuova emissione per ogni azione Popolare Sondrio portata in adesione. Al valore di chiusura della banca valtellinese di venerdì scorso (11,55 euro), il mercato attribuisce alla Popolare di Sondrio un valore maggiore rispetto ai 10,9475 euro impliciti dell’Ops.
“Ai prezzi di chiusura di venerdì, l’offerta trattava ancora ad uno sconto pari al 5,22% rispetto al prezzo di BP Sondrio”, hanno evidenziato gli analisti gli analisti di WebSim, secondo cui “Bper dovrebbe aggiungere una componente cash per assicurarsi il controllo dell’Assemblea di BP Sondrio”.
Anche Equita Sim, lo scorso 5 giugno ha sottolineato che il titolo Pop Sondrio tratta a premio di circa il 6% rispetto al prezzo implicito dell’offerta.
Il botta e risposta tra Sondrio e Modena
La fusione e l’integrazione tra la Popolare di Sondrio in Bper presenta “elementi di incertezza e rischiosità”, ha sottolineato il cda dell’istituto valtellinese venerdì scorso, attraverso una nota in cui si spiega come allo stesso tempo “non è stato predisposto da parte di Bper un piano industriale combinato, manca un’esaustiva informativa in relazione alle sinergie attese” e “la realizzazione dell’offerta potrebbe avere un impatto negativo sul territorio di riferimento” di Sondrio “a livello occupazionale, riducendo l’offerta di lavoro e indirizzando la strategia della Banca verso una logica di riduzione costi piuttosto che di crescita organica sostenibile”. Per il board, quindi, “la valorizzazione” della banca da parte di Bper “penalizza sensibilmente gli azionisti” della Sondrio, perché l’Ops “non ha adeguatamente valorizzato”, tra le altre cose, “le sinergie attese e il premio tipico attribuibile a operazioni analoghe”.
Pronta la risposta di Bper che ha confermato la “congruità” del prezzo offerto e ha sottolineato il “forte razionale industriale” dell’operazione, ritenuta “coerente con la strategia di rafforzamento del gruppo nei territori di riferimento”.
“Il razionale industriale dell’operazione – continua la nota di Bper – è stato attentamente vagliato e autorizzato dalle competenti autorità di settore”. Inoltre, “crea un gruppo più forte e resiliente capace di supportare meglio i propri clienti (privati, famiglie e imprese) e i territori” e “intende valorizzare le risorse umane e preservare il legame con i territori dove Popolare di Sondrio è presente, in un’ottica di continuità e rispetto delle specificità locali e salvaguardando i livelli occupazionali, come comprovato da precedenti operazioni di M&A implementate dal Gruppo Bper”.
Infine, si prevede che l’operazione “sia accrescitiva sugli utili per azione, anche grazie e non solo, alle sinergie industriali attese’ e ‘la combinazione rafforza la capacità di generare capitale e distribuire dividendi sostenibili nel lungo periodo, generando benefici sia per gli azionisti di Bper che per quelli di Pop Sondrio”.