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Bper: l’utile vola, il titolo anche

I profitti sono condizionati però da rilevanti “componenti non ricorrenti” – All’esame svalutazioni per un miliardo, nuovo piano rinviato al 2018.

Bper: l’utile vola, il titolo anche

Bper ha chiuso il primo semestre del 2017 con un utile netto quasi raddoppiato, a quota 119,1 milioni di euro. Il risultato però risultato condizionato – precisa una nota dell’istituto – da rilevanti componenti non ricorrenti, tra le quali le svalutazioni sulla quota del Fondo Atlante e sulla quota del contributo al FITD-SV per CariCesena per un importo complessivo pari a 61,5 milioni e il badwill generato dall’acquisizione di Nuova Carife pari a 130,7 milioni. Malgrado ciò a fine mattinata il titolo di Bper guadagna il 4,5% a Piazza Affari, mettendo a segno il miglior rialzo del Ftse Mib.

La Banca ha anche comunicato che “è in fase di analisi un intervento straordinario sugli accantonamenti, da effettuarsi all’inizio del 2018, per un importo lordo nell’ordine di un miliardo di euro, che grazie all’ampio buffer di capitale consentirà di mantenere un solido ratio di Cet1 superiore all’11%. Allo scopo di completare le analisi relative a questo importante progetto, il consiglio di amministrazione ha deciso di posticipare l’approvazione del nuovo piano industriale all’inizio del 2018”.

Tornando ai numeri del semestre, la raccolta complessiva è stata pari a 80,0 miliardi di euro, in calo dello 0,8% da fine 2016 a parità di perimetro, con una diminuzione della raccolta diretta (-2,4%) e una crescita della raccolta indiretta (+1,7%); l’incremento della raccolta netta gestita è pari a 1,2 miliardi nel semestre più che quadruplicata rispetto al primo semestre del 2016. Il Cet1 è pari al 13,38%. Calcolato Fully Phased è al 13,17%, in miglioramento dalla fine del primo trimestre, nonostante il consolidamento della Nuova Carife.

Il margine di interesse di Bper a fine primo semestre si attesta a 570,1 milioni di euro, in diminuzione del 3,4% rispetto allo stesso periodo di un anno fa, principalmente a causa dell’effetto spread negativo, pur in presenza di una costante diminuzione del costo del funding non in grado, però, si spiega in una nota, di controbilanciare il calo del rendimento dell’attivo, in particolare sui conti correnti attivi e sui finanziamenti a imprese.

“Il semestre si chiude con l’ingresso nel perimetro del Gruppo bancario di Nuova Carife acquisita dal Fondo Nazionale di Risoluzione il 30 giugno – ha commentato Alessandro Vandelli, amministratore delegato di Bper – L’operazione, importante sotto il profilo industriale e finanziario, ci consentirà di incrementare le quote di mercato di impieghi e raccolta con l’acquisizione di oltre 100mila nuovi clienti. Sul fronte gestionale, il semestre conferma il trend di miglioramento della qualità del credito del Gruppo già evidenziato nel primo trimestre dell’anno, registrando per il quarto trimestre consecutivo un calo dell’incidenza dello stock dei crediti dubbi, una rilevante diminuzione dei passaggi a credito problematico e un notevole incremento del tasso di rientro in bonis dei crediti anomali, cui si associa una performance particolarmente positiva nell’azione di recupero sulle sofferenze operata da Bper Credit Management, la nostra società interna dedicata alla gestione delle sofferenze; inoltre, questo quadro già di per sè positivo è completato dal significativo incremento delle coperture”.

Per quanto riguarda la prevedibile evoluzione della gestione, Bper comunica che “il livello ancora molto contenuto dei tassi di mercato e l’elevata competizione nel sistema sull’attività tradizionale di finanziamento continueranno a esercitare pressione sul rendimento dell’attivo, anche se con intensità in graduale riduzione; al contempo, le azioni di repricing del passivo e il potenziale beneficio dello sweetener derivante dal programma Tltr2 della Bce consentiranno un ulteriore calo del costo della raccolta, contribuendo a contenere le pressioni sul margine di interesse”.

Inoltre, “un supporto ai ricavi è atteso dalla componente commissionale, con la conferma delle performance positive, già registrate nel corso del primo semestre, nel comparto dell’asset management e bancassurance e la stabilizzazione della componente relativa al business commerciale”.

Per quanto riguarda i costi della gestione, “sono attesi in ulteriore graduale calo, sia per quanto riguarda gli oneri del personale sia per le altre spese amministrative, beneficiando degli effetti del piano di riduzione dello staff e del graduale esaurimento degli investimenti relativi all’attuazione dei progetti del Piano Industriale. Si prevede, inoltre, che il rallentamento dei flussi di nuovi crediti problematici in atto, unitamente alla politica di accantonamento particolarmente conservativa attuata nel corso del primo semestre, avrà implicazioni positive sul costo ordinario del credito del secondo semestre. L’insieme di questi fattori dovrebbe sostenere le prospettive di redditività ordinaria del Gruppo per la restante parte dell’anno”.

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