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Borse tutte in rialzo tranne Piazza Affari dopo il voto in Scozia e i fuochi d’artificio per Alibaba

Piazza Affari è l’unica Borsa in rosso (-0,7%) dopo l’effetto Scozia e il debutto di Alibaba: gli investitori fanno cassa – Pesante soprattutto Stm dopo l’exploit di ieri ma anche Banco Popolare e Ferragamo accusano rilevanti perdite – In controtendenza UnipolSai, Cnh, Mps, Yoox e Azimut

Borse tutte in rialzo tranne Piazza Affari dopo il voto in Scozia e i fuochi d’artificio per Alibaba

La giornata delle Borse è partita con la vittoria del no all’Indipendenza della Scozia, è proseguita con l’Ipo  da record del gruppo cinese di e-commerce Alibaba ed è passata per le dimissioni improvvise del pioniere della Silicon Valley Larry Ellison, fondatore di Oracle.

I listini europei hanno chiuso attorno alla parità nonostante il buon avvio dopo il no all’indipendenza della Scozia. Parigi -0,08%, Francoforte+0,01%, Madrid +0,15% e naturalmente Londra +0,27%. Per le agenzie di rating la Gran Bretagna non rischia impatti sul rating alla luce del referendum scozzese.

Flessione più marcata per Milano, dove il Ftse Mib è in calo dello 0,74% appesantito da  Stm (-4,2%) e del lusso dopo il calo del 20% dell’utile di Prada. Lo spread Btp-bund chiude a 133 punti base. Il prossimo 20 ottobre partirà la nuova emissione di Btp Italia, il titolo di Stato indicizzato al tasso di inflazione nazionale pensato specialmente per il risparmiatore individuale. 

Per questa nuova emissione ci sarà una novità riguardante la distribuzione dedicata agli investitori istituzionali che potranno invetsire nel titolo nella mattina dell’ultimo giorno di offerta, il 23 ottobre. Il collocamento potrebbe infatti  prevedere un riparto nel caso in cui il totale degli ordini ricevuti risulti superiore all’offerta finale stabilita dal Tesoro.  Il cambio euro sterlina cede  lo 0,13% 0,7870 a e il cambio euro dollaro lo 0,58% a 1,2848. Il petrolio Wti perde l’1,17% a 91,98 dollari al barile e l’oro continua la discesa a 1.217,6 dollari l’oncia. Negli Usa delude le attese il superindice dell’economia che è salito dello 0,2%.

A Wall Street gli indici salgono: il Dow Jones guadagna lo 0,20%, il Nasdaq lo 0,10% e l’S&P500 lo0,2%. Pioggia di vendite però su Oracle colpita dalle preoccupazioni per le dimisisoni del fondatore Ellison. Gli investitori non sembrano tranquillizzati dal fatto che Ellison non lascerà la società, ma resterà come presidente e come responsabile tecnologico, cedendo appunto il ruolo di amministratore delegato a Mark Hurd e Safra Catz.

Nel frattempo alla chiusura dell’Europa il mercato era ancora in attesa dei primi scambi di Alibaba, che ha iniziato a scambiare attorno alle sei del pomeriggio italiane a 92,7 dollari ad azione dagli 80-83 segnati in apertura portandosi così a una valorizzazione di 200 miliardi di dollari, più di alcune delle banche che l’hanno aiutata a quotarsi, inclusa JP Morgan e conquistandosi il record di maggiore Ipo della storia.

Alibaba, dopo aver stabilito ieri sera il prezzo dell’Ipo  al massimo della forchetta, 68 dollari, ha tardato il debutto degli scambi perché il Nyse ha voluto operare con calma al fine di evitare problemi tecnici nella gestione di previsti forti ordini.

A Piazza Affari acquisti e vendite hanno riguardato trasversalmente diversi settori. Prese di beneficio su Stm che perde il 4,05%. Colpito il lusso: Moncler -2,92% e Ferragamo -2,03%. Oggi Prada, che è quotata a Hong Kong, ha diffuso i dati del primo semestre del 2014, chiuso a fine luglio, che si è chiuso con un utile netto di 244,8 milioni, in calo del 20,6% rispetto allo stesso periodo del 2013. Yoox sale invece dell’1,23% sull’effetto dell’attesa per la quotazione di Zalando. In fondo al Ftse Mib anche A2A -2,46% e Atlantia -2,36%.

Telecom Italia cede l’1,32% nel giorno in cui si delineano gli assetti futuri: una nota di Vivendi ha comunicato che nell’ambito dell’accordo con Telefonica per la cessione di Gvt, Vivendi otterrà anche il 5,7% del capitale di Telecom Italia, il cui valore di Borsa è 1,01 miliardi di euro. L’accordo è vincolato all’approvazione delle autorità regolatrici competenti, l’Anatel (telecomunicazioni) e la Cade (concorrenza) in Brasile. Il closing è previsto “prima della fine del primo semestre 2015. 

I bancari chiudono in rosso all’indomani dell’asta Tltro: Unicredit -1,79%, Ubi -1,21%, Intesa -1,95%, Bpm -1,63%, Banco popolare -1,35%. Mps sale però dello 0,28%. Tra i finanziari Cattolica Assicurazioni crolla del 6,75% dopo l’annuncio di una ricapitalizzazione da 500 milioni che ha sorpreso gli operatori soprattutto per l’entità.

I maggiori rialzi sul paniere principale della piazza milanese hanno riguardato Unipolsai +2,5%, Wdf +1,69%, Cnh +1,55 che rimbalza dopo aver segnato in settimana i minimi storici in area 6 euro.

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