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Borse prudenti, occhi sulla Grecia. Spread Btp-Bund in calo: viaggia sui 440 pb

I creditori privati avrebbero raggiunto un accordo con il Governo ellenico sulla ristrutturazione del debito, ma niente è ancora ufficiale – Per il momento i listini europei restano cauti: Piazza Affari è in lieve ribasso – Intanto, buone notizie dal fronte dei titoli di Stato: dopo essere tornato sopra i 450 pb, lo spread è calato di nuovo – Viaggia sui 440

Borse prudenti, occhi sulla Grecia. Spread Btp-Bund in calo: viaggia sui 440 pb

I privati avrebbero raggiunto un accordo con il Governo greco sulla ristrutturazione del debito. Lo riporta l’agenzia Bloomberg e la notizia arriverebbe dal sito internet di una testata greca, Proto Thema. L’accordo prevederebbe la sostituzione del debito esistente con bond trentennali con una cedola iniziale del 3,1% e finale del 4,75%. In attesa di conferme (per oggi è prevista la conferenza stampa dei creditori) e di maggiori notizie sul fronte della crisi (oggi riprendono i negoziati anche con la Troika), sulle Borse si fanno largo le prese di beneficio e la prudenza: il Ftse Mib viaggia in calo dello 0,43%, il Dax del 0,44%,il Cac del 0,57% e il Ftse 100 del lo 0,12%.

Dopo essere tornato sopra quota 450 punti, lo spread ha ripreso a scendere lentamente e ora viaggia a 440 punti nel gran giorno delle liberalizzazioni. Oggi l’Economist nel suo editoriale si è schierato con Mario Monti concludendo che “l’Italia ha bisogno di riforme strutturali, ma anche di una domanda più sostenuta. Monti non chiede alla Germania di reflazionare la propria economia, perché sa che Berlino risponderebbe di no. Ma preme perché i tedeschi liberalizzino i propri servizi, cosa che potrebbe aumentare i consumi privati. E vuole tassi più bassi sul debito italiano, per accontentare i contribuenti spremuti e tener a bada le corporazioni colpite nei loro interessi. Tutto ciò richiede l’appoggio sul mercato della Bce o un fondo salva Stati più robusto”.

Dopo che ieri il Fmi ha peggiorato le previsioni per l’Italia nel 2012 e previsto anche un 2013 in recessione, oggi dall’Istat sono arrivati i dati sulla produzione industriale: il fatturato a novembre è in stallo su base mensile (+0% su ottobre) mentre sale dello 0,2% su base annua, con il rialzo più basso dal dicembre del 2009. Non solo. Anche gli ordinativi dell’industria sono risultati quasi fermi su base mensile (+0,1% su ottobre) e hanno archiviato una discesa dello 0,7% su base annua.

Ha chiuso in rialzo Tokyo a +1,47% salendo ai massimi delle ultime 11 settimane. Le Borse hanno trovato sostegno in questi giorni dalle positive aste di bond di Spagna e Francia e dalle dichiarazioni di Mario Draghi che si attende un 2012 migliore dell’euro. Per Draghi è stata evitata una crisi di liquidità delle banche. E dalle prospettive di rafforzamento del Fmi. Oggi il Giappone non ha chiuso all’ipotesi di trattative per l’aumento delle risorse del Fondo per risolvere le tensioni del debito sovrano dell’Eurozona, ma ha precisato che “in un primo momento, il Fondo dovrebbe comunicare in modo sufficiente con la parte statunitense”.

A Wall Street General Electric ha deluso le attese degli analisti interrompendo la serie positiva di trimestrali che hanno battuto le stime (eccetto Google), da Goldman Sachs, Microsoft, Morgan Stanley e Bank of America.

A Piazza Affari si muovono contrastate le banche nel giorno della presentazione a Bankitalia dei piani per il rafforzamento patrimoniale da presentare all’Eba. Vola Mps che sale del 7,80% dopo essere stata sospesa per eccesso di ribasso. Ieri il cda ha approvato il piano e ha ribadito il no all’aumento. In calo invece il Banco dell’1,96% e Ubi dello 0,82%. Gli istituti presenteranno i piani questa sera alle 18. Scende anche Bpm del 2,36% e Unicredit del dell’1,49%. I diritti perdono il 3,37% nell’ultimo giorno di negoziazione. La Banca centrale libica, ha ridotto la partecipazione dal 4,9% al 2,8%.

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