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Borse, lunedì nero: Milano è la peggiore

Piazza Affari cede oltre il 2%, zavorrata da banche, industria e petroliferi – Si salva solo Diasorin – In rosso anche le altre Borse europee: pesano la frenata del piano infrastrutturale Usa e il rialzo dei tassi sui prestiti in Cina e soprattutto il rischio di nuovi lockdown per la diffusione della variante Omicron – Tonfo del petrolio

Borse, lunedì nero: Milano è la peggiore

Lunedì nero per le Borse europee che a metà giornata viaggiano in profondo rosso zavorrate da tre preoccupazioni che non stanno lasciando scampo a nessuna piazza del vecchio continente. La prima arriva dagli Usa dove il senatore democratico Joe Manchin ha annunciato il suo No al maxi piano infrastrutturale da 2mila miliardi di dollari voluto dal presidente Biden. Un voto contrario che cancella ogni possibilità di approvazione per una legge che molti consideravano fondamentale per sostenere la ripresa economica Usa.

Nel frattempo, dall’altra parte del mondo, la banca centrale cinese ha deciso di tagliare il “loan prime rate”, tra i tassi preferenziali offerti dalle banche commerciali alla clientela e un riferimento per i tassi applicati agli altri prestiti: l’Lpr a un anno  passa dal 3,85% al 3,80%, mentre quello a 5 anni resta invariato al 4,65%. A completare lo scenario ci sono poi gli ormai tradizionali timori per la diffusione in Europa della variante Omicron, con i contagi che in Italia sono aumentati del 40% in una settimana e potrebbero spingere il Governo a varare una nuova stretta per Capodanno.

In questo contesto, Piazza Affari perde oltre il 2%, restando a fatica sopra i 26mila punti. Forti vendite anche a Francoforte (-1,9%), mentre Parigi, Madrid, Amsterdam e Londra cedono poco più dell’1%.

Sul Ftse Mib viaggiano sopra la parità solo Diasorin (+0,76%), che dopo il tonfo di venerdì prova a rialzare la testa, e Prysmian (+0,16%). In profondo rosso gli altri 38 titoli a maggiore capitalizzazione. Male il settore bancario, con Mediobanca (-3,28%), Banco Bpm, (-3,23%), Unicredit (-1,92%) e Intesa (-1,75%), mentre fuori dal listino principale Mps cede il 3,36% dopo la presentazione del nuovo piano industriale che fissa a 2,5 miliardi l’aumento di capitale da realizzare entro il 2022. 

Il titolo peggiore della giornata è Nexi (-3,47%), vendite anche sull’industria: Atlantia, Stellantis, Leonardo ed Exor registrano ribassi intorno al 3%. In rosso anche Telecom Italia (-1,66%) dopo l’uscita di scena di Gubitosi, e i petroliferi (Eni e Saipem entrambe a -2,8%) su cui pesa il tonfo dell’oro nero, con il Brent che viaggia a quota 71,33 dollari al barile (-2,97%). 

In rialzo a 131 punti lo spread, mentre il rendimento sul decennale italiano sale dell’1,96% allo 0,934%. 

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