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Borse, la riapertura di Londra e Wall Street è attesa in rialzo, ma Europa e Asia sono caute. Occhio al risiko e alle auto

Le oscillazioni della politica di Trump non fanno che indebolire il biglietto verde rispetto alle altre principali valute e ne beneficia l’euro. Borse europee attese poco mosse. Riflettori accesi su auto e risiko bancario. Inizia l’offerta del Btp Italia

Borse, la riapertura di Londra e Wall Street è attesa in rialzo, ma Europa e Asia sono caute. Occhio al risiko e alle auto

I mercati in Gran Bretagna e negli Usa, che ieri sono stati chiusi per festività, sono indicati dai futures ripartire col botto per recuperare i livelli di ieri dopo la svolta di Donald Trump sulla minacciata tariffa del 50% sull’Unione Europea, anche se le preoccupazioni sui suoi imprevedibili cambiamenti di politica economica potrebbero rendere il rialzo di breve durata e comtinuano a pesare sul dollaro. Per altro le borse asiatiche sono caute stamane e anche le borse europee sono viste aprire poco variate. Da seguire il settore auto e il risiko bancario mentre inizia oggi l’offerta per il Btp Italia.

Il dollaro sotto pressione per le prospettive del disegno di legge di Trump

La temporanea tregua commerciale ha fatto ben poco per aiutare il dollaro che anche oggi è rimasto bloccato vicino ai minimi di un mese e si appresta a segnare il quinto calo mensile contro un paniere di valute principali. Ciò segnerebbe la sua più lunga serie di perdite dal 2017. Alla base ci sono le preoccupazioni degli investitori riguardo a un radicale disegno di legge su tasse e spese e le sue implicazioni per il profilo del debito degli Stati Uniti che hanno contribuito alla recente erosione della fiducia nelle attività americane. La scorsa settimana la Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti ha approvato con un solo voto in più una versione del disegno di legge che, secondo il Congressional Budget Office, dovrebbe aggiungere circa 3,8 trilioni di dollari ai 36,2 trilioni di dollari di debito del governo federale nel prossimo decennio. Domenica sera Trump ha poi detto che è probabile che il disegno di legge subisca modifiche “significative” durante il dibattito al Senato.

Il biglietto verde è sceso dello 0,3% a 142,39 yen. L’indice del dollaro, che replica il dollaro rispetto agli altri principali partner commerciali, è sceso dello 0,1%, in calo per la terza sessione consecutiva. La sterlina è rimasta pressoché invariata a 1,3571 dollari. Il dollaro neozelandese ha perso lo 0,1% a 0,5994 dollari, dopo aver toccato il massimo degli ultimi sei mesi a 0,6031 dollari lunedì. La Reserve Bank of New Zealand si riunirà mercoledì, dove si prevede ampiamente un taglio dei tassi di interesse al 3,25%, sebbene permanga incertezza sulle sue prossime mosse.

La moneta unica europea è salita dello 0,1% a 1,1397 dollari, sfiorando il livello più alto dal 29 aprile. Ieri la presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde ha detto che proprio l’euro potrebbe diventare una valida alternativa al dollaro se i governi riuscissero a rafforzare l’architettura finanziaria e di sicurezza dell’Unione.

Il Giappone perde per la prima volta in 34 anni lo status di principale creditore al mondo. La Germania in testa

E’ iniziata oggi a Tokyo la conferenza annuale di due giorni organizzata dalla Banca del Giappone e da un think tank affiliato, con l’incontro dei banchieri centrali di tutto il mondo che si concentrerà su due scomode realtà: la debole crescita economica e l’inflazione elevata. I rendimenti obbligazionari, in particolare a lungo termine, sono aumentati in tutto il mondo, a causa delle crescenti preoccupazioni per i crescenti deficit fiscali nelle economie avanzate, in particolare Stati Uniti e Giappone. Il Ministro delle Finanze giapponese Katsunobu Kato ha dichiarato oggi che il governo sta monitorando attentamente il mercato del debito. Sul fronte monetario, il governatore della Banca del Giappone, Kazuo Ueda, ha affermato che la banca centrale deve essere vigile nei confronti dell’aumento dei prezzi al consumo in Giappone, segnalando la propria disponibilità a continuare ad aumentare i tassi e gli analisti prevedono il prossimo rialzo a settembre. Tokyo mostra un timido guadagno, con il Nikkei 225 che sta mettendo a segno un +0,28%, consolidando la serie di tre rialzi consecutivi.

Per la prima volta in 34 anni, il Giappone ha perso la sua posizione di principale nazione creditrice al mondo, nonostante abbia registrato una quantità record di asset all’estero. Le attività nette sull’estero del Giappone hanno raggiunto i 533.050 miliardi di yen (3.700 miliardi di dollari) alla fine del 2024, con un aumento di circa il 13% rispetto all’anno precedente, secondo i dati pubblicati oggi dal Ministero delle Finanze. Pur avendo raggiunto il massimo storico, la cifra è stata superata dalla Germania, le cui attività nette sull’estero ammontavano a 569.700 miliardi di yen. La Cina si è confermata al terzo posto con un patrimonio netto di 516.300 miliardi di yen. L’ascesa della Germania riflette il suo consistente surplus delle partite correnti, che ha raggiunto i 248,7 miliardi di euro nel 2024, grazie in gran parte a una solida performance commerciale. Il surplus del Giappone, a sua volta, è stato di 29,4 trilioni di yen secondo il Ministero delle Finanze, equivalenti a circa 180 miliardi di euro. Lo scorso anno il tasso di cambio euro-yen è aumentato di circa il 5%, amplificando l’aumento delle attività tedesche rispetto a quelle giapponesi in yen.

Cina: per le imprese industriali utili in crescita del 3%

In Cina le imprese industriali hanno registrato il mese scorso un incremento degli utili del 3%, ha fatto sapere stanotte l’’Ufficio nazionale di statistica, grazie alla spinta dal piano governativo a sostegno dell’ammodernamento delle attrezzature che ha limitato l’effetto dei dazi statunitensi. In marzo l’aumento dell’utile era stato del 2,6% anno su anno. Nel periodo gennaio-aprile, la variazione è +1,4%.
I bilanci aziendali più solidi potrebbero ridurre l’urgenza di ulteriori stimoli da parte di Pechino per garantire il raggiungimento dell’obiettivo di crescita annuale di circa il 5%.

La maggior parte delle borse dell’Asia Pacifico sono deboli dopo un avvio in positivo. Poco sotto la parità l’indice Hang Seng di Hong Kong. CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen -0,6%. Due società hanno iniziato le contrattazioni a Hong Kong. Xiamen Jihong, che fornisce servizi di pubblicità e marketing per l’e-commerce segna un rialzo di circa il 40% a 11,2 dollari di Hong Kong. In fase di IPO, la raccolta è stata di 521 milioni di dollari HK. Invece l’azienda biotecnologica PegBio crolla all’esordio e il titolo perde il 21% a 12,32 dollari di Hong Kong. La borse dell’India e della Corea del Sud sono in ribasso: indice Kospi di Seul -0,8%, indice BSE Sensex di Mumbai -1%.

Borse europee attese poco mosse. Occhi ad auto e risiko

Le Borse europee sono attese poco mosse in avvio di seduta con il futures sull’Eurostoxx50 piatto.

Auto, il mercato Ue resta sui volumi del 2024 con immatricolazioni in stallo nel mese di aprile (-0,3%) e volumi in linea con l’anno scorso nel primo quadrimestre, con lo 0,4% di registrazioni rispetto al 2024. Il mercato dell’auto dell’Europa Occidentale (Ue+Efta+Uk) chiude il primo quadrimestre dell’anno con all’attivo 4 milioni e 459.087 autovetture, volumi al di sotto di quelli pre-Covid di quasi il 20%. Nei cinque maggiori mercati dell’Europa Occidentale la contrazione più forte rispetto ai livelli ante-crisi viene fatta però registrare dalla Francia che accusa un calo del 26% sul 2019 seguita dalla Germania (-23,8%), dal Regno Unito (-18,7%), dall’Italia (-18,2%) e dalla Spagna (-13,4%). Tesla dimezza le immatricolazioni ad aprile. Le immatricolazioni di auto con batterie elettriche, sempre nell’area Eu+Efta+Uk, sono aumentate ad aprile del 27,8% a 184.685 unità. Il gruppo Stellantis, che comprende tra gli altri i marchi Fiat, Jeep, Alfa Romeo, Peugeot, Opel/Vauxhall, Citroen e Ds, ha registrato ad aprile un contrazione delle immatricolazioni dello 0,5%, con una quota di mercato in lieve aumento al 15,4% dal 15,1% di marzo.

Parte oggi l’offerta del Btp Italia. Il rendimento minimo sarà dell’1,85%. e per chi acquisterà il titolo questa settimana e lo manterrà fino alla scadenza del 4 giugno 2032, sarà il premio fedeltà pari all’1%.

Monte Paschi. L’Ops su Mediobanca può essere la premessa per un’ulteriore, e più grande, operazione M&A visto che la fase di consolidamento bancario in Italia continuerà. Lo ha detto ieri sera l’AD dell’istituto senese Luigi Lovaglio nel corso di un evento della Fabi rispondendo ad una domanda su una possibile creazione del terzo polo bancario coinvolgendo anche Banco Bpm, nel caso in cui UniCredit abbandonasse l’offerta per Piazza Meda. Secondo Lovaglio, “il consolidamento non si fermerà”. “Credo che un’operazione come la nostra possa essere una premessa per un’operazione più grande”, ha detto senza offrire ulteriori dettagli. Lovaglio ha inoltre espresso fiducia nel successo dell’offerta su Mediobanca. “Se decide il mercato l’operazione la portiamo a casa”, ha detto.

Mediobanca. L’Offerta Pubblica di Scambio lanciata su Banca Generali Spa continua a sollevare perplessità tra i grandi soci, scrive oggi Il Sole 24 Ore.

Unicredit non dovrebbe aprire un terzo fronte m&a muovendosi su Generali dopo che ha lanciato un’ops su Banco Bpm e ha costruito una partecipazione del 28% nella tedesca Commerzbank, secondo l’ad di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina: “se Unicredit decidesse di scalare Generali chiamerei Andrea Orcel e gli direi fermati”, ha detto Messina. Intanto l’ad del Banco, Giuseppe Castagna, si è augurato che arrivi un’offerta “vera” da Unicredit. Sul fronte m&a, ha detto che “il settore è destinato a concentrarsi ulteriormente”.

Fincantieri. Qatar Navigation (Milaha) ha firmato un MoU strategico con Fincantieri per una possibile cooperazione in settori come i servizi marittimi, la gestione di progetti e l’integrazione tecnologica.

Intesa. La Bce ha autorizzato il piano di buyback sulle azioni per 2 miliardi di euro, che partirà il 2 giugno per concludersi entro il 24 ottobre.

Poste Italiane. L’agenzia di rating Moody’s ha confermato il long-term issuer rating a Baa3, migliorando l’outlook in positivo sulla scia della revisione di quello dell’Italia di venerdì scorso.

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